Recovery plan, un commissario (e una task force) per attuare il piano di riforme dell’Italia
Saranno una task force e una sorta di commissario ad hoc presso la Ragioneria dello Stato a presiedere all’attuazione del Recovery plan. Lo prevede un articolo del disegno di legge di Bilancio che sembra rispondere alla richiesta di Bruxelles di una cabina di regia.
La norma che introduce la task force per il coordinamento del piano
Dal primo gennaio 2021 viene costituita, «presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato» del ministero dell’Economia, «un’apposita unità di missione con il compito di coordinamento, raccordo e sostegno delle strutture del medesimo dipartimento a vario titolo coinvolte nel processo di attuazione del Pnrr», ovvero il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza con il quale l’Italia cercherà di utilizzare i 209 miliardi di euro che l’Unione europea dovrebbe destinare al nostro Paese, sempre che si superi il veto di Polonia e Ungheria al bilancio Ue.
Il commissario per il Recovery Plan e l’erogazione dei fondi
La stessa norma prevede la creazione di «un posto di funzione di livello dirigenziale generale di consulenza, studio e ricerca, di durata triennale rinnovabile una sola volta». Questa struttura presiederà all’erogazione dei fondi che affluiranno «su due appositi conti correnti infruttiferi aperti presso la tesoreria centrale dello Stato», uno dedicato ai contributi a fondo perduto e l’altro ai prestiti Ue.
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