Chiusure, l’assessore D’Amato: «Difficile fermare le auto private. Il Lazio arancione? Sarebbe meglio»

di Mauro Evangelisti

«Il caso che ci ha colpito di più è quello di un uomo di 48 anni arrivato, a bordo di un’ambulanza privata, dalla provincia di Caserta all’ospedale di Frosinone. Aveva il Covid, era grave, dopo alcuni giorni in terapia intensiva purtroppo è morto. Quotidianamente stiamo registrando decine di pazienti che giungono dalla Campania nei nostri ospedali». Alessio D’Amato è l’assessore regionale alla Salute del Lazio. In queste ore, oltre ai 2.800-2.900 nuovi positivi al giorno, deve controllare un altro fenomeno: dalla Campania stanno arrivando pazienti Covid nel Lazio e questo rischia di aggravare la già complessa situazione delle strutture ospedaliere delle province di Frosinone e Latina.
Cosa si può fare per fermare questi viaggi?
«Non è semplice. Stiamo accogliendo circa 50 pazienti da altre regioni, soprattutto dalla Campania. Certo, in linea teorica da quella regione, che è in fascia rossa, non ci si può spostare. C’è grande collaborazione con le questure delle province del Lazio che si trovano al confine con la Campania. Ma se un paziente arriva con un’ambulanza privata, magari anche in condizioni serie, come facciamo a respingerlo?».
Per voi però significa ridurre le risorse a disposizione, che sono già poche, per dare una risposta ai pazienti del Lazio.
«Ne siamo consapevoli. Il fenomeno sta interessando soprattutto gli ospedali di Frosinone, Latina, Cassino e Formia. C’è un canale di dialogo con la Campania, ma qui siamo di fronte a iniziative spontanee dei cittadini, non è semplice. Puoi bloccare un’auto privata che viola la zona rossa, ma come fai con un’ambulanza? Noi, sul fronte dei ricoveri, siamo ancora in una situazione delicata, anche se ormai abbiamo attivato i nuovi 2.300 posti letto che avevamo previsto».
L’epidemia non si ferma neppure nel Lazio, anche se è una regione in fascia gialla.
«La situazione è divenuta stazionaria come numero di contagi. Siamo al plateau, c’è un rallentamento. Però tutto sta avvenendo molto, molto lentamente. Anche per quanto riguarda i ricoveri non siamo ancora in sicurezza. Negli ultimi giorni sono diminuiti, ma è aumentata la complessità».

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