Chiusure, l’assessore D’Amato: «Difficile fermare le auto private. Il Lazio arancione? Sarebbe meglio»


Venerdì si riunisce di nuovo la cabina di regia che valuta i 21 parametri sulla base dei quali si decide il livello delle chiusure regione per regione. Il Lazio riuscirà a permanere in fascia gialla e dunque a limitare le chiusure?
«Vorrei essere chiaro. Per me la fascia gialla non è una medaglia, ciò che contano sono i parametri, i numeri. Poi, non nego che a me non dispiacerebbero maggiori cautele, maggiore prudenza anche nel Lazio, con il posizionamento in zona arancione. Questo premesso, il nostro Rt sta diminuendo, stando ai dati a disposizione, probabilmente ci assesteremo sotto all’1, mentre la settimana scorsa eravamo a 1,04. In sintesi: stando ai numeri non dovrebbe esserci il passaggio in zona arancione. Ma adesso spetta a tutti i cittadini, con i loro comportamenti e con il rispetto delle regole, fare in modo da evitare che si concretizzino le condizioni per le quali il passaggio nella fascia arancione diventerebbe inevitabile».
Avete in mente un Natale senza le attuali chiusure? Oggi bar e ristoranti devono chiudere alle 18, per tutti il coprifuoco comincia alle 22. Anche in fascia gialla.
«Anche su questo bisogna essere chiari. Ipotizzare che per il periodo natalizio siano eliminate tutte le limitazioni non ha senso. Nella migliore delle ipotesi, se non ci sarà un aggravamento della situazione epidemiologica, possiamo ipotizzare che il Lazio resti in fascia gialla, dunque con gli attuali divieti».
Nel Lazio oggi ci sono 73.491 attualmente positivi. Durante la prima ondata si scoprì che i contagiati asintomatici erano molti di più, almeno sette volte tanto, di quelli che risultavano dai dati ufficiali. Anche oggi potrebbe essere così?
«Lo escludo. Oggi stiamo facendo moltissimi tamponi, nella prima ondata questo non è stato possibile. Stiamo ricorrendo ai test rapidi antigenici con molta frequenza. Proprio in queste ore parte una innovazione: si potranno eseguire, con la prenotazione, anche in farmacia. E stiamo acquistando 600mila test salivari rapidi che useremo per i bambini, nei drive in pediatrici ma anche per lo screening nelle scuole. Gli asintomatici che sfuggono sono molti di meno, nell’ordine del 10 per cento rispetto alla prima ondata». APPROFONDIMENTI

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IL MESSAGGERO

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