Covid e «variante inglese», test su 44 mila italiani. L’allarme da Londra partito in ritardo
Il tracciamento
Un tracciamento che potrebbe coinvolgere altre migliaia di persone, ritenuto necessario proprio per evitare conseguenze drammatiche. Una corsa contro il tempo proprio tenendo conto che la variante potrebbe essere più aggressiva di quella già conosciuta. Tanto che sabato pomeriggio, quando dal Celio è arrivata la comunicazione della positività della donna, si è scoperto che già da una settimana tutti i suoi contatti erano stati individuati e tenuti sotto stretta sorveglianza.
I voli già arrivati
A Milano Malpensa e Linate la società di gestione Sea fa sapere che soltanto da Londra sono sbarcate circa 9.000 persone negli ultimi quattordici giorni. A queste vanno aggiunti i circa 7.000 viaggiatori che — secondo Aeroporti di Roma — sono invece arrivati a Fiumicino e Ciampino con voli decollati da tutto il Regno Unito. È una contabilità — chiariscono i gestori aeroportuali — che non tiene conto di quelli che sono sbarcati nel nostro territorio facendo scalo negli hub di altro Paesi europei (Francia, Olanda, Germania) per convenienza o perché quel doppio volo era l’unica soluzione possibile per arrivare nella destinazione italiana. Dal 7 al 20 dicembre soltanto dagli impianti di Londra (Heathrow, Gatwick, Stansted, Luton) sono partiti 113 aerei verso gli scali romani, milanesi e quello di Bergamo-Orio al Serio.
Gli italiani bloccati
Domenica scorsa, giorno in cui è scattato il blocco, erano stati programmati almeno 44 voli dal Regno Unito all’Italia: 29 sono atterrati, altri 15 sono stati cancellati, alcuni con le persone imbarcate. E adesso sono migliaia i connazionali bloccati che chiedono alla Farnesina di poter rientrare dopo aver effettuato il tampone. Come Alessio del Sarto e la sua ragazza Sara Bolognesi. «Attendiamo informazioni in una camera d’albergo di Heathrow — spiegano al Corriere —, non abbiamo una dimora qui». Sperano tutti nei voli di rimpatrio. Da Alitalia si dicono pronti a operarli. Aspettano — come durante la prima ondata — un segnale dal governo.
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