Covid, Roberto Cauda: «Il virus mutato è veloce perché contagia i bimbi»
Non possiamo dire che ci sia però una maggiore severità della malattia.
«Assolutamente
no. Anche l’agenzia europea Ecdc afferma che non c’è una maggiore
gravità della malattia. C’è però un aumento dell’Rt, dell’indice di
trasmissione. E questo è un problema perché può portare a un incremento
della trasmissibilità del 70 per cento».
Dobbiamo preoccuparci di fronte a un imprevisto che si presenta proprio mentre sta partendo la campagna di vaccinazione anti Covid?
«Io
guardo a questa mutazione, diciamo così, con grande rispetto, con una
certa moderata dose di preoccupazione. Però, tutto sommato, è stemperata
dalla presenza del vaccino. E ripeto: mi preoccupa la maggiore velocità
di trasmissione, non un aumento di letalità che non c’è, né tra gli
adulti né tanto meno tra i minori. Questo virus mutato ha iniziato a
circolare a settembre, ma a ottobre e novembre ha impattato
maggiormente, ha alzato la curva dei contagi a un livello superiore di
quello che si sarebbe raggiunto se non ci fosse stata la mutazione. Va
anche detto, stando alle notizie che giungono dal Regno Unito, che da
quelle parti non c’è stata una grande attenzione nell’applicare e
rispettare le misure di prevenzione. Questo ha favorito la diffusione
anche della nuova variante. Se si dimostrerà che il bambino si infetta
più facilmente, allora avremo una concausa a questa impennata di casi in
Gran Bretagna».
In molti dicono: è quanto mai urgente vaccinare più persone possibili rapidamente, perché in questo modo non solo salveremo molte vite ma daremo anche meno tempo al virus di mutare e dunque di diventare maggiormente insidioso.
«Secondo un osservatorio indipendente sulle vaccinazioni solo uno su dieci degli abitanti dei Paesi meno sviluppati sarà vaccinato contro Covid-19. Le Nazioni Unite si sono poste questo problema che deve essere affrontato. Non c’è solo un aspetto importantissimo di solidarietà. Ne va anche del nostro futuro. Se ci vacciniamo tutti nelle nazioni più ricche, ma lasciamo circolare il virus in quelle più povere, in un mondo globalizzato il rischio che abbiamo è semplice: Sars-CoV-2 potrebbe ritornare anche dalle nostre parti, ulteriormente modificato. Tenga conto che questo, in realtà, è un virus che muta poco, a differenza di quello dell’influenza. Però, con il tempo, potrebbe fare una serie di mutazioni a livello dello Spike tali da compromettere l’efficacia dei vaccini. La variante attuale inglese ai vaccini fa un baffo, ma se diamo molto tempo a Sars-CoV-2 per circolare e mutare, non sappiamo cosa potrà succedere».
IL MESSAGGERO
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