Calenda silura Arcuri: piano irrealizzabile “Vaccinazione in stallo senza personale”
di ANTONELLA COPPARI
Promesse al vento. Cifre alla mano, Carlo Calenda demolisce il piano di vaccinazione che definisce “velleitario”, boccia il governo sul Recovery plan (“una lista di buone intenzioni”) né le manda a dire sulla riapertura delle scuole dopo l’Epifania: “La didattica in presenza è possibile solo se gli ingressi sono scaglionati. Non mi pare che gli insegnanti abbiano accettato ovunque questo principio”. In uno scenario “disastroso” per il Paese, il leader di Azione riprova a suonare la campana dell’ultimo giro lanciando un appello a tutti i leader: “Mettetevi a sedere attorno a un tavolo e date vita a un governo di pacificazione nazionale”.
Onorevole Calenda, il ministro Speranza ha promesso 13 milioni di vaccinati entro marzo. Un traguardo raggiungibile, malgrado un avvio a rilento?
“Assolutamente no. Stiamo parlando di 26 milioni di dosi somministrate, che significa 300mila al giorno. Per questo lavoro, occorrono 18mila persone tra medici e infermieri”.
Il governo ha stanziato risorse per l’assunzione di 3mila medici e 12mila infermieri.
“Al momento ne abbiamo 2850. E questo perché solo il 16 dicembre Arcuri ha fatto il bando per questi 15mila sanitari in più. Intanto bisogna vedere se si trovano, poi bisogna formarli. Ancora: bisogna individuare posti per le vaccinazioni, non bastano gli ospedali. E serve un sistema informatico adeguato per monitorare lo stato dell’arte. Di fronte a tutte queste carenze, ritengo il piano del governo velleitario”.
Non si può rimediare?
“È difficile: le operazioni andavano fatte tre mesi fa. Dato per scontato il ritardo accumulato, è necessario intervenire per ’far parlare’ tra loro le piattaforme vaccinali che tutte le regioni hanno ma l’una scollegata dall’altra. E poi bisognerebbe verificare se possono essere utilizzati nelle vaccinazioni 40mila dottori di medicina generale, dotandoli naturalmente dei supporti necessari”.
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