Governo, Renzi rilancia la sfida sul Mes: «Se Conte vuole le elezioni avrà un futuro da professore»
L’affondo metteva in imbarazzo il Pd, dove peraltro covava il malcontento per il modo in cui il premier la notte prima si era mosso dopo i gravi incidenti di Washington. Raccontano che i dem avessero dovuto esercitare fortissime pressioni perché il premier commentasse rapidamente le violenze di Capitol Hill. E nel silenzio di Palazzo Chigi era stato il titolare della Difesa Guerini a prendere subito posizione, prima che il Pd chiedesse alla Farnesina di emettere un comunicato. «Ma io — aveva risposto Di Maio — aspettavo Conte». E quando finalmente — dopo il responsabile degli Esteri — era arrivata la nota del premier, i democratici erano rimasti sconcertati: «Un altra figuraccia, come la sera della vittoria di Biden…». Il fatto che l’altra notte Conte non avesse detto «qualcosa di più» sugli incidenti negli Stati Uniti — come ha chiesto ieri a La7 il vice segretario del Pd Orlando — aveva scavato ulteriormente il solco dei dubbi e dei sospetti tra i dem sui motivi che spingevano Conte a resistere sul mantenimento della delega sui servizi. La mossa di Renzi non faceva che mettere sale sulla ferita, perché il leader di Iv sottolineava come «i fatti di Washington testimoniano che la sicurezza nazionale è tema centrale. E non si può non notare che, nel commentare gli avvenimenti americani, Conte non abbia citato le responsabilità di Trump». Ecco il motivo per cui ieri sera esponenti autorevoli del Nazareno di radice non renziana imprecavano: «Anche su questo ci siamo fatti scavalcare da Matteo». E «Matteo» affondava ancora il colpo: «Che responsabilità ho se si sono stretti a Conte, che sta con Trump sulla politica estera. Manca solo che facciano un selfie con lui e BoJo sulla Brexit e possono fondare il partito dei social-populisti». Se questa è una coalizione…
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