Scuole chiuse, Azzolina: «La dad non può più funzionare»

di Valentina Santarpia

Scuole chiuse, Azzolina: «La dad non può più funzionare»

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Rientro in classe oggi per circa 130 mila studenti delle scuole superiori in Toscana, Abruzzo e Valle D’Aosta. Ma tutti gli altri restano a casa: e le proteste degli studenti aumentano. «Capisco i ragazzi: il diritto all’istruzione è essenziale, sarei anch’io arrabbiata», ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a Radio Rai 1. «È difficile per gli studenti comprendere perché non rientrano a scuola, capisco le loro frustrazione: la scuola è un diritto costituzionale se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui». La nota dolente, secondo la ministra, è che «nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore» e «questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità». Nessuna polemica con i governatori, assicura Azzolina: «Ma restano i fatti e i fatti vanno raccontati». «Il 23 dicembre – ha ricordato la ministra – è stata stipulata un’intesa all’unanimità con le Regioni che hanno garantito che le superiori sarebbero ripartite con una presenza tra il 50 e il 75%. È stato fatto un lavoro enorme, coinvolgendo i prefetti su orari e bus, ed anche alcune Regioni come la Toscana hanno lavorato bene». La ministra ha ammesso di essere «molto preoccupata» perché «oggi la dad non può più funzionare, c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica».

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