Crisi di governo, Conte dà l’ultimatum a Renzi. E lui: «Posso fare opposizione»
Poi tocca di nuovo a Renzi: «Non sono stato io a decidere» la situazione, «è stato Conte. Evidentemente ha i numeri parlamentari per andare avanti. Per me non è un problema. È la democrazia parlamentare». Insomma è ancora una guerra di nervi che più di tutti il Pd sta provando a disinnescare. Mentre Romano Prodi, a Di Martedì su La7, è tranchant: «Renzi mi ricorda Bertinotti, vuole solo rompere», di pomeriggio si riunisce la squadra di vertice dei dem. L’appello ad un «patto di legislatura» viene rinnovato. Viene escluso l’appoggio del Pd ad un governo di unità nazionale. Nicola Zingaretti è molto esplicito: «Spero che ci si renda conto che con la crisi si entra in un tunnel di cui nessuno conosce l’uscita. Spesso si arriva alle elezioni perché si rotola verso quella soluzione e in questo caso sarebbe una sciagura». Se la tensione è alle stelle, sia Renzi che Conte non danno segni di cedimento. Aggiunge anche colore Clemente Mastella, che si dice pronto a «strutturare» un gruppo di parlamentari responsabili. Renzi ironizza, ma non troppo: «Ci sarà un governo Conte-Mastella dei responsabili oppure un governo diverso».
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