Conte al Senato Diretta Fiducia con 156 voti. Sì di Nencini (Iv) e di due senatori di Fi

Il governo di Giuseppe Conte alla prova del Senato incassa la fiducia con 156 sì. Due senatori di Forza Italia hanno votato a favore del governo Conte così come il senatore di Iv, il socialista Riccardo Nencini. L’esecutivo resta quindi sotto i 161 voti necessari per la maggioranza assoluta ma ottiene la fiducia con la maggioranza semplice.  I ‘no’ sono stati 140, 16 gli astenuti. APPROFONDIMENTI

La proclamazione del risultato delle votazioni ha subito un ritardo per il caos generato dal voto del senatore Alfonso Ciampolillo (ex M5S) arrivato in tardi sulla seconda chiama. La presidente Elisabetta Casellati ha chiesto di vedere la registrazione video della seduta e ha poi fatto nuovamente esprimere il voto al senatore, favorevole alla fiducia. 

Salvini e Meloni: chiederemo colloquio al Colle

«Rispetto alle premesse e alle speranze di Conte e Casalino le cose non sono andate come speravano: sentivo parlare di decine di responsabili ma al netto di casi singoli, dall’altra parte ce ne sono di più, il centrodestra ha mantenuto la sua compattezza e non era scontato. Ho parlato con Salvini, parlerò con Berlusconi. Ora dobbiamo chiedere un colloquio con il Colle», ha detto Giorgia Meloni a Rete 4. «Ci rivolgeremo a Mattarella: c’è un governo che non ha la maggioranza al Senato e sta in piedi con chi cambia casacca», annuncia anche il leader della Lega, Matteo Salvini al Tg1. 

La replica di Conte

«Dobbiamo investire sul futuro», dice Conte aprendo la sua replica in Senato e citando il problema del calo demografico di cui soffre il Paese. «Un tema toccato dalla senatrice Drago – disce il premier – è il calo demografico: è un problema serissimo, è uno dei cali tra i più severi degli ultimi anni. Anni fa in Germania successe la stessa cosa. Se non interveniamo adesso in tempo, rischiamo di compromettere il futuro dei nostri figli. Occorrono investimenti economici strutturati, dobbiamo investire sul futuro e non possiamo farlo creando una crisi di governo o cercando di far cadere un governo. Da luglio partirà tra l’altro la riforma dell’assegno unico mensile per oltre 12 milioni di bambini, un progetto avviato dalla ministra di Iv Bonetti». 

«Il tema della scuola ci sta a cuore a tutti, dobbiamo lavorare perché resti centrale nell’agenda non del governo ma del Paese. Abbiamo realizzato 40mila aule in più, merito di una grandissima sinergia» con «sindaci, presidenti delle Regioni, autorità territoriali». E «abbiamo mobilitato 10 mld in più sulla scuola, archiviando la stagione dei tagli che avevamo ereditato». «Un intero capitolo del Recovery è dedicato all’istruzione. La curva epidemiologica non accenna a migliorare. Ci preoccupa ma continueremo a fare di tutto, l’obiettivo è la didattica in presenza», prosegue Conte.

«Falso che l’Italia registri il peggior calo di Pil»

Molte osservazioni hanno riguardato il nostro calo del Pil e la consistenza dei ristori. Non corrisponde affatto al vero – sottolinea Conte – che l’Italia sia prima per caduta più forte del Pil. Nonostante siamo stati colpiti per primi dalla pandemia nei primi tre trimestre del 2020 il calo tendenziale del Pil è stato lo stesso che in Francia, inferiore alla Spagna e al Regno Unito». «Il rimbalzo del terzo trimestre è stato tra i più alti d’Europa, il 15,9%. Gli ultimi dati ci spingono a confermare per il 2020 un calo del 9%, sensibilmente inferiore a quello previsto in estate e minore di altri Paesi europei». «Si è detto che abbiamo dato meno ristori di altri Paesi? È un’affermazione destituita di fondamento. Grazie a quella rete di protezione il pil è calato meno del previsto ed è stato compensato anche il deficit».

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