Dimissioni Conte, la palla passa a Mattarella: basteranno i Mastella e i Tabacci?

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Il presidente dimissionario del consiglio, Giuseppe Conte (ANSA)
Il presidente dimissionario del consiglio, Giuseppe Conte (ANSA)

Le dimissioni del governo che il presidente del consiglio ha appena annunciato in cdm formalizzano una crisi che era in atto da giorni. A questo punto la palla passa all’arbitro, come Mattarella ha voluto definirsi all’inizio del suo mandato presidenziale, sei anni fa. Già in giornata si capirà molto probabilmente quali saranno gli orientamenti del Capo dello Stato. Gli scenari sono tutti aperti, almeno dal punto di vista formale, e vanno dal rinvio del governo alle camere a un mandato esplorativo allo stesso Conte, a un reincarico immediato. Ma il più probabile, stando alla prassi che Mattarella ha mostrato sempre di voler seguire è quello dell’accettazione delle dimissioni e dell’avvio di un giro di consultazione tra le forze politiche. Inizia in sostanza la solita liturgia della repubblica.

Ora un premier per tirarci fuori dalla palude

Stavolta, stante la pandemia le procedure dovrebbero essere più rapide, ma la trama resta la stessa. Il punto è capire se Conte mostrerà di avere numeri certi e se soprattutto Mattarella accetterà di mettere nella mani di un governo che in ogni caso è un governo di raccogliticci la gestione di una delle fasi più delicate della vita del Paese, con un Recovery da riscrivere e portare avanti, una campagna vaccinale in salita, probabili, o possibili, disordini di piazza. Affidiamo tutto questo ai Tabacci e ai Mastella? 

Perché il premier Conte ha deciso di dimettersi

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