Governo, l’ultima chiamata

Se falliscono, il Quirinale è pronto a passare rapidamente allo schema del governo istituzionale: tutte soluzioni da fare emergere comunque entro l’inizio della prossima settimana. Solo una discontinuità profonda può legittimare la sopravvivenza di una coalizione nella quale fino a due giorni Conte e Renzi, con le rispettive tribù, giuravano di non tornare mai più insieme. La conferma indiretta arriva dalla minaccia di rompere col M5S, arrivata ieri da Alessandro Di Battista, e giustificata con la giravolta grillina su Iv. È la certificazione di un Movimento in sofferenza da mesi, nel quale la minoranza radicale si è trovata sempre più a disagio; e, aizzata dai tifosi del premier, è giunta alla convinzione errata che i rapporti con Renzi si sarebbero chiusi per sempre.

E invece, ieri sera si è manifestato il ripensamento del Movimento, ufficializzato dal reggente Vito Crimi dopo la consultazione con Mattarella: un gesto di realismo dirompente per equilibri interni già fragilissimi; e un esorcismo contro il pericolo di rotolare verso elezioni anticipate. Per paradosso, se l’emorragia dell’ala nostalgica del grillismo è limitata, potrebbe risultare un vantaggio: quasi di rimbalzo favorirebbe l’evoluzione dei Cinque Stelle verso una politica meno demagogica. E pazienza se l’effetto collaterale sarebbe quello di offrire maggiore potere contrattuale a Renzi in una fase che rimane confusa e convulsa. D’altronde, anche l’ex premier si trova a dovere scegliere tra una marcia indietro che implicherebbe l’appoggio rinnovato e forzato a Conte, e un passo avanti verso nuovi equilibri. Il «no» compatto a un nuovo esecutivo del premier dimissionario, pronunciato dal centrodestra, lascia socchiusa la porta a un governo istituzionale, se la situazione dovesse complicarsi. Ci si muove sul filo dell’azzardo, sotto lo sguardo preoccupato di un Pd impigliato in manovre che subisce. Ma il tempo si sta consumando rapidamente. Andare alle urne con una pandemia che si fatica tuttora a contenere e un disagio sociale palpabile sarebbe una follia. Ma rimane e si inspessisce l’ombra di un cortocircuito del sistema politico. Sarebbe l’epilogo beffardo della breve epopea populista.

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.