Governo, l’Italia fa paura: cosa dicono le cancellerie e i mercati

Il rafforzamento

La ragione è sempre la stessa. Un governo così composto avrebbe un’azione inefficace sul lato dell’implementazione del Recovery Plan, minandone i principali obiettivi. Che – e qui sta la prima preoccupazione delle cancellerie europee – non sono solo italiani, ma europei. «La crisi politica in corso in Italia potrebbe ostacolare i tentativi di concordare e mettere in atto una strategia credibile di crescita post-pandemia in tutta Europa», scrive nella nota di un paio di giorni fa l’agenzia Fitch Ratings, secondo cui «l’avvento di un governo più debole o una persistente incertezza politica potrebbero minare gli sforzi per migliorare le prospettive di crescita dopo la pandemia tramite una strategia economica coerente». Secondo l’agenzia di rating, «la mancata attuazione di tale strategia, compreso l’uso efficiente dei fondi del piano Next Generation Eu, ridurrebbe la probabilità di stabilizzazione e calo del rapporto debito/Pil», sicché il rating crollerebbe. Il problema è che i tempi si fanno sempre più stretti, ampliando i timori che l’Italia si lasci scivolare dalle mani la più grande, ma anche unica occasione, di rimettere in moto il Paese e l’economia contenendo l’avanzata inarrestabile del debito pubblico. Senza i soldi del Recovery e la crescita da questi determinata, quello del debito sarebbe un fardello troppo pesante da portare in grado di spingere a fondo il Paese.

IL MESSAGGERO

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