Governo Draghi, ultime notizie: oggi il voto del M5S su Rousseau
Concluso martedì il secondo giro di consultazioni con le forze politiche, il premier incaricato Mario Draghi ha incontrato ieri le parti sociali (qui la cronaca politica di ieri). Oggi gli iscritti al M5S sono chiamati alla scelta sull’appoggio al governo Draghi, attraverso il voto sulla piattaforma Rousseau, dalle 10 alle 18. Tredici parlamentari pentastellati parlano però di quesito volto a inibire il voto contrario (qui il quesito). Di Maio chiede di votare «sì»: «Draghi ha garantito che il reddito di cittadinanza non si tocca e il Mes non si è citato», rassicura. Ci sarà un ministero della Transizione ecologica.
Ore 18.45 – Si a Draghi dal M5S ma solo con il 59% di sì
I
vertici del M5S hanno proclamato il risultato del referendum. «Il voto
si è regolarmente svolto, gli aventi diritto erano 119.444, quelli
espressi 74.817. I sì sono stati 44.177 pari al 59,3%, i contrari
30.360 corrispondete al 40,7%». Dunque il sì a Draghi passa con
percentuali notevolmente più basse rispetto ai due governi Conte che
avevano ottenuto rispettivamente il 94 e il 79% di consensi da parte
della base.
Ore 18.40 – Mario Draghi arrivato alla Camera
Il
premier incaricato Mario Draghi è arrivato da pochi minuti alla Camera
dei deputati. L’ex numero uno della Bce è partito alla volta di Roma da
Città della Pieve attorno alle 9. In mattinata e nel primo pomeriggio ha
lavorato dalla sua abitazione capitolina, in zona Parioli, e
dall’ufficio in Banca d’Italia.
Ore 18.30 – Zingaretti chiede la presenza di ministri «politici»
«La
scelta dei ministri rispetti il pluralismo politico e la parità di
genere»: lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Il
passaggio, all’interno di una lunga dichiarazione letta al termine di un
vertice del partito. La frase sembrerebbe alludere a una richiesta
formulata a Draghi perché nella compagine di governo vengano inclusi
rappresentanti dei partiti e non solo figure tecniche.
Ore 18.15 – Chiusa la votazione su Rousseau, risultati verso le 19 Si è chiusa alle 18 la votazione sulla piattaforma Rousseau dove gli iscritti M5s sono stati chiamati a esprimersi su un eventuale supporto a un Governo presieduto da Mario Draghi. L’esito del voto è atteso intorno alle ore 19.
Ore 18 – Nuovo record dello spread: chiude a quota 91
Non
si arresta il calo dello spread tra Btp decennali e omologhi Bund
tedeschi. Il differenziale chiude a 91 punti dopo un’apertura a 95,
mentre il rendimento dei Buoni italiani si attesta al nuovo minimo
storico dello 0,45%. A restringere ulteriormente la forbice sul Bund
tedesco, l’ottimismo sulle prospettive di un nuovo governo italiano a
guida Mario Draghi.
Ore 16.35 – Il precedente referendum sul Conte 2: come andò
In
attesa di conoscere l’esito del referendum del M5s su Draghi, vale la
pena ricordare il precedente del governo Conte 2. Anche l’alleanza tra i
Pentastellati e il Pd passò dal vaglio degli iscritti il 3 settembre
del 2019. Parteciparono al voto sulla piattaforma Rousseau 79.634
iscritti e i sì’ all’intesa con i dem furono il 79%. In occasione del
primo governo Conte fu invece messo al voto sulla piattaforma del M5S il
«contratto di governo«», che incassò ben il 94% di consensi ma fu
votato il 18 maggio 2018 solo da 44.796 militanti.
Ore 16.15 – Il fotomontaggio di Grillo
Beppe
Grillo ha pubblicato un fotomontaggio nel quale mostra Mario Draghi in
bilico su un cornicione e Mattarella che lo osserva da una finestra.
Didascalia a corredo dell’immagine: «Aspettando Rousseau». Con evidente
allusione all’esito della consultazione online del M5S che sarà
determinante per il cammino del nuovo esecutivo
Ore 16.04 – Toti: prima si archivia Rousseau e meglio è
«Quello su Rousseau lo ritengo un voto scontato. Dopo di che non rientra nella liturgia delle consultazioni della Costituzione italiana e prima si fa e ci si mette a lavorare, prima si archiviano queste cose anche un poco bizzarre come quelle di Rousseau e meglio è per la drammaticità del momento». Lo ha detto il presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo Giovanni Toti intervenendo su TgCom24, a meno di due ore dalla chiusura della votazione.
Ore 15.54 – Di Battista: «Il curriculum di Berlusconi ci impone di dire no a Draghi. Non ha fatto altro che pagare e pagare»
Nuovo affondo di Alessandro Di Battista,
mentre sulla piattaforma Rousseau è in corso la votazione della base
M5S sul sostegno al governo Draghi. «Da Dell’Utri a Bontate: il
curriculum di Berlusconi ci impone di dire “no” al nuovo governo», tuona
l’ex deputato 5 Stelle nel titolo del suo intervento su Tpi.it,
la testata online per la quale collabora. In un lunghissimo articolo,
l’ex deputato romano ripercorre le tappe di diverse questioni
giudiziarie che hanno visto coinvolto il Cavaliere ma anche Marcello
Dell’Utri. «Viviamo in una crisi. Crisi pandemica, economica. Anche una
crisi etica. Il miglior vaccino per la crisi etica è la memoria – scrive
dunque Di Battista tirando le somme del suo ragionamento -. Le imprese
chiudono e molti imprenditori si affidano all’usura, ovvero ad una delle
armi in mano alle cosche. Quelle cosche, queste cosche». «Non è
accettabile dividere questioni economiche da questioni morali. Perché
nella nostra Italia vi sono stati esempi virtuosi… E l’hanno fatto
mentre un imprenditore che oggi viene ricevuto con tutti gli onori nelle
stanze del potere romano non ha fatto altro che pagare, pagare e ancora
pagare. Ed oggi rischia di tornare al governo del Paese», conclude con
un’ultima stoccata.
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