Governo, l’Italia sogna da leader. “Draghi alzerà l’asticella in Europa”

di ALESSANDRO FARRUGGIA

Angela Merkel con Mario Draghi (Ansa)

Draghi può cogliere l’attimo fuggente e, grazie alla sua autorevolezza, stabilire un rapporto equilibrato e forse paritario con Francia e Germania. A dirlo è l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, 41 anni di carriera diplomatica alle spalle, per 5 anni rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione Europea, e oggi presidente dell’Istituto Affari Internazionali (IAI).

Ambasciatore Nelli Feroci, Draghi ha parlato di strategicità e imprescindibilità del rapporto con Francia e Germania. Che significa?

“Significa alzare l’asticella in politica estera. Questi sono i nostri naturali partner europei e il motore stesso dell’Unione. È a loro e non a improbabili alleanze alternative che dobbiamo guardare”.

L’Italia ambisce a un ruolo non subalterno a Francia e Germania. Magari a entrare nel ’direttorio’. Non è troppo?

“Nessuno ci condanna a un ruolo subalterno, ma un ruolo di interlocutore di pari livello lo si guadagna con affidabilità, stabilità, credibilità. Oggi il leader c’è, perché è difficile immaginare una personalità più autorevole e più riconosciuta in Europa di Mario Draghi. Bisognerà poi vedere se, con una maggioranza così composita ed eterogenea, il governo saprà fare la sua parte. Ma le premesse ci sono, per poter tornare a far svolgere all’Italia un ruolo da protagonista. Oltretutto, il contesto è assai favorevole. Angela Merkel è arrivata alla fine della sua parabola politica e chiunque gli succederà, perlomeno nella prima fase, non avrà la stessa autorevolezza. Macron, da parte sua, ha difficoltà sul piano interno ed è ormai in scadenza, con le presidenziali fissate per il 2022. Si apre una straordinaria finestra di opportunità che Draghi può cogliere”.

Il trattato del Quirinale tra Italia e Francia, al quale si lavora da anni, sarebbe un ostacolo o un elemento positivo?

“Se viene, bene, se non viene non sarà un dramma. Non dobbiamo pensare che, col trattato del Quirinale, la Francia possa sostituire l’Italia alla Germania. Il punto è affiancarci in un rapporto a tre”.

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