L’ex direttore della Cia: “Togliatti, il Metropol e il voto infiltrato. L’Italia è ancora un obiettivo dei russi”

L’audio di Gianluca Savoini, collaboratore di Matteo Salvini che discuteva di corruzione all’hotel Metropol, è credibile?
«Certo. È sfacciato parlarne seduti nella hall di un hotel a Mosca, ma i russi vanno oltre la sfacciataggine. Sono molto diretti nelle operazioni di interferenza».

Danno soldi per ottenere favori, o come strumento di ricatto?
«Usano entrambe le tecniche. L’Italia è da sempre un target. Pacepa era informato sulle operazioni nell’area del Mediterraneo e lo confermava».

Quando la Russia aveva inviato la missione in Lombardia per il Covid, La Stampa aveva rivelato che era condotta da personale militare dell’intelligence. Il ministero della Difesa di Mosca aveva reagito con un comunicato minaccioso.
«Noi americani – ride Woolsey – definiremmo una simile risposta come “spararsi nei piedi”, ma i russi hanno un approccio filosofico diverso».

Il New Yorker ha scritto che hanno usato ceppi di Covid italiano per fare i test del loro vaccino Sputnik.
«Così operano».

LA STAMPA

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