La regina: «Addolorata, ma Harry, Meghan e Archie restano nel cuore»
«Tutta la famiglia è addolorata di sapere quanto siano stati difficili gli ultimi anni per Harry e Meghan», la regina rompe il lungo silenzio dopo l’intervista choc dei duchi di Sussex. E più che scendere nella polemica conferma che Harry, Meghan e Archie resteranno sempre «Much loved family members». «Le accuse di razzismo sono preoccupanti… ma verranno affrontate dalla famiglia, privatamente».
I tempi della regina
Tanto era stata rapida nella risposta, un anno fa, quando a gennaio 2020 arrivò come un fulmine a ciel sereno l’annuncio dell’uscita dei Sussex dal circuito dei «reali operativi». Tanto adesso Her Majesty ha voluto ponderare bene le mosse. E nonostante i ripetuti – non certo uno soltanto – meeting di crisi sin dal weekend, la Royal Household ha aspettato, prima di uscire allo scoperto con una dichiarazione. PUBBLICITÀ
Comunicazione di crisi
Tutto calcolato. Nel 2020 «la regina ha voluto mettere in chiaro subito che o sei dentro, o sei fuori dalla House of Windsor», ci aveva spiegato il superesperto di casi di crisi, il global president di Edelman, Matt Harrington. «Un messaggio inequivocabile non tanto ai Sussex, ma a tutti gli altri esponenti della Firm: non sono ammessi lavori part-time».
Azioni e reazioni
Adesso, 2021, la calma con la quale la regina ha atteso il momento opportuno per rispondere all’attacco di Harry e Meghan si spiega non soltanto con il celebre Never explain, never complain. Mai spiegare e mai lamentarsi. Ma con la determinazione a non scendere nella polemica, a tenere la questione in famiglia. «Non c’è dubbio che la regina sopravviverà anche a questo», dice da Londra al Corriere, Hugo Vickers storico vicino alla famiglia reale, convinto anche che non ci sarà una battaglia legale.
I precedenti
«La regina, come ne uscirà? Cercherà di far fronte alla situazione a modo suo. Se forzata a pronunciarsi, dirà qualcosa sul senso della famiglia, sul suo dispiacere», aveva detto ieri al Corriere l’ex diplomatico Laurence Bristow-Smith. E infatti, lo statement stasera di Buckingham Palace segue questa linea. «In fondo ha già reagito così in passato». Quel che è nuovo, inevitabile viste le accuse, è la riflessione di Her Majesty sulla questione razziale che sarà però affrontata «in casa».
Blair e Johnson
Ma c’è un‘altra riflessione interessante: dopo la morte tragica di Lady D, l’inquilino del numero 10 di Downing Street, un giovanissimo Tony Blair, fu pronto a uscire allo scoperto, a prendere la guida dell’operazione. Convinse la regina a parlare e rendere omaggio a Lady D. Questa volta invece il premier Boris Johnson ha subito risposto a quanti gli chiedevano un punto di vista: «When it comes to matters to do with the Royal family, the right thing for a prime minister to say is nothing». Insomma, per le faccende della Royal family la cosa migliore da fare è tacere, da parte di Downing Street. L’ulteriore conferma che – sebbene con le accuse di razzismo i Sussex abbiano cercato di portare il dibattito su un piano istituzionale, per il momento sia da parte della regina che da parte del governo, è una questione da risolvere nella Royal family.
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