Un super-decreto per lanciare il Recovery: “Assunzioni e nuovi professionisti nella Pa”

Il passaggio più delicato sarà quello di dare gambe al piano. Per fare questo occorre «coesione sociale», un’espressione usata diverse volte dal ministro, che non a caso ha fatto riferimento alla «concertazione» del 1993, voluta da Ciampi con l’allora ministro del Lavoro del quale Brunetta era stretto collaboratore. Su quelle orme oggi Draghi firmerà con i sindacati un accordo su innovazione e coesione sociale. «Una sorta di quadro di riferimento affinché tutto questo possa avvenire in modo condiviso», ha sottolineato Brunetta. Non solo. A breve verranno convocati i sindacati del pubblico impiego per avviare i rinnovi contrattuali. E poi concorsi e assunzioni. «O la riforma del sistema di reclutamento si fa subito, in due-tre mesi, oppure i soldi del Recovery non li prendiamo. Senza turnover il sistema – ha scandito Brunetta – non è bloccato, è morto».

Chi dovrà essere assunto? Le vecchie figure professionali non servono più. «Se ti limiti a comprare i computer – ha osservato Brunetta – e li mettinelle mani di chi non li sa usare, diventano ferraglia inutile. Ci sono esperti che dicono che è preminente la formazione del capitale umano rispetto agli investimenti in digitale. Io penso che debbano andare di pari passo».

Ancora una mano tesa ai sindacati, anche sullo smart working che va bene in emergenza ma non è sempre un «toccasana». Lo smart working per Brunetta deve essere contrattato, libero, premiato ma che non arrivi a essere «una vessazione del lavoratore».

LA STAMPA

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