Vaccino Johnson & Johnson sospeso: in Italia l’ipotesi di darlo agli over 60

di Fiorenza Sarzanini

Il timore più forte adesso riguarda la mancanza di dosi, ma anche l’effetto che il blocco del vaccino Johnson & Johnson potrà avere sui cittadini. Perché in questa fase del piano vaccinale le dosi del siero statunitense arrivate in Italia sono solo 184mila e dunque il rallentamento del piano non sarà troppo incisivo. Ma entro la fine di giugno il contratto prevede una fornitura da 7 milioni di dosi, se la sospensione dovesse durare a lungo le conseguenze sarebbero gravissime. E potrebbero portare — proprio come sta accadendo per AstraZeneca — alla rinuncia anche fra chi si è già prenotato. Al momento le forniture sono state interrotte, il problema potrebbe sorgere però entro qualche giorno quando le agenzie regolatorie concederanno il via libera all’inoculazione del preparato di Johnson & Johnson. L’ipotesi è prevedere una limitazione per chi ha meno di 60 anni, autorizzandone l’uso per tutti gli altri. Ma a quel punto sarà obbligatorio rivedere la distribuzione per garantire che ogni fascia di età abbia a disposizione il vaccino adatto, evitando che questo nuovo intoppo allunghi ulteriormente i tempi della campagna.

Il fermo precauzionale

L’annuncio della sospensione decretata negli Stati Uniti arriva mentre i camion della Janssen entrano nella struttura di Pratica di Mare, alle porte di Roma, dove vengono custodite le scorte. E si trasforma in una doccia gelata. Il ministro della Salute Roberto Speranza convoca una riunione urgente con gli esperti di Aifa, l’Agenzia del farmaco che fornisce le linee guida e dunque le indicazioni d’uso. All’incontro partecipa anche il direttore della Prevenzione Giovanni Rezza, immediati vengono presi contatti con i ministri dell’Unione Europea. La casa farmaceutica fa sapere di aver sospeso le consegne in via precauzionale, l’Italia decide così di non diramare alcuna direttiva. Una decisione che Speranza apprezza «perché bisogna evitare che ognuno vada per sé» e poi conferma che non si tornerà indietro: «Appena l’Ema e Stati Uniti ci daranno notizie definitive, prenderemo la strada migliore ma penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perché è importante» (qui quante dosi potrà fare ogni regione dal 16 al 22 aprile).

Il commissario

Nella struttura guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo conoscono bene i rischi di questo ennesimo stop.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.