Draghi alza il telefono e avverte von der Leyen: «Basta così, per l’Italia ci vuole rispetto»

Corsa contro il tempo

Dopo 48 ore filate di videoconferenze e telefonate fra il governo italiano e gli uffici della Commissione, la trattativa si conclude con l’accettazione delle garanzie che Draghi offre in prima persona. Nel Piano predisposto dal precedente governo c’era una sola pagina dedicata alle riforme di attuazione del Recovery, «oggi ce ne sono 40», mettono nero su bianco a Palazzo Chigi. Come dire: la Commissione apprezzi lo sforzo di riscrittura del Piano fatto dal governo Draghi, che «è stato molto profondo» rispetto a quello che si è ritrovato in mano quando si è insediato. È stata anche una corsa contro il tempo: domani il Recovery sarà presentato al Parlamento, poi spedito a Bruxelles nella sua ultima versione.

«Franco praticamente sequestrato»

Fonti della Commissione coinvolte nella trattativa finale in qualche modo smentiscono la sfiducia nei confronti del nostro Paese, giustificano la grande richiesta di chiarimenti rivolta al governo italiano in questo modo: «In una settimana abbiamo dovuto fare con l’Italia quello che con altri Paesi europei abbiamo fatto in un mese, ma abbiamo applicato le stesse regole». Sarà anche vero, visto che «il ministro dell’Economia, Daniele Franco, è stato praticamente sequestrato dagli uffici di Bruxelles negli ultimi dieci giorni», come dice un suo collega di governo prima che il Consiglio dei ministri cominci. Ma è anche vero che uno dei membri del governo ieri mattina è stato letteralmente tirato giù dal letto, quasi all’alba, per inserire appena dieci righe di rassicurazioni all’Unione europea su uno dei tanti gap strutturali del Paese. Scoloriscono a confronto di quanto avvenuto con Bruxelles le questioni di politica interna: il nodo del Superbonus, che il Movimento 5 Stelle vuole finanziato sino al 2023, è un capitolo risolto. Ora inizia la vera corsa contro il tempo del governo Draghi: rispettare i tempi delle riforme strutturali che Bruxelles attende per staccare a luglio il primo assegno del Recovery.

CORRIERE.IT

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