Il video dell’esame riabilita Luis Suarez: parla italiano come Totti

Franco Bechis

Se c’è uno che si è comportato con dignità e assai poco ha sfigurato durante quello che è stato definito “l’esame farsa di italiano” svolto all’Università per stranieri di Perugia, quello è stato il calciatore Luis Suarez. Dopo avere letto fiumi di ironia sui giornali sulla qualità del suo italiano, ieri è apparso il filmato dell’intero esame orale svolto nel settembre dello scorso anno, e tutti hanno potuto giudicare con  i loro occhi e le loro orecchie.

La sorpresa è proprio quella: Suarez si esprime in italiano anche meglio di molti giocatori di calcio che qui sono nati. Sarebbe in grado di fare una intervista nel dopo partita comprensibile da qualsiasi telespettatore, e perfino di mettere in fila qualche concetto che non sia elementare. Parla meglio di tanti stranieri europei che da anni sono residenti in Italia, e riesce a farsi capire nonostante qualche accento sbagliato e un’inflessione della lingua che qualsiasi nativo spagnolo avrebbe parlando italiano. Non ha fatto una figuraccia davanti agli esaminatori, l’hanno fatta assai più loro con domande sciocche e confuse di quanto non sia avvenuto con le risposte del calciatore che sperava di finire alla Juventus. E le sue risposte non sono sembrate diverse da quelle che avrebbe fornito un calciatore italiano che spesso non è maestro di sintassi. Non avrebbe fatto un esame migliore – tanto per intenderci – un  Francesco Totti dei bei tempi.

Il video di Suarez fa giustizia anche di altro e apre uno squarcio – non è il primo- sulla scarsa attendibilità delle relazioni di polizia giudiziaria dove spesso si ascolta e si capisce male quel che si capta. Suarez ad esempio è stato sbertucciato quando scoppiò l’inchiesta per avere storpiato in “cocumella” il nostro “cocomero”. E’ falso: ha sbagliato l’accento, pronunciando “cocomèro”, ma il vocabolo era corretto. A Luis venne attribuito anche un ridicolo “bercue” al posto di barbecue. A parte che il vocabolo non è italiano (e quindi nulla poteva incidere sull’esame), la pronuncia è stata corretta, ripetutamente corretta: ha capito male chi ha trascritto.

Suarez ha raccontato ai due professori che lo esaminavano di avere parlato spesso in italiano con un suo amico che gli aveva fatto da maestro: Miralem Pjanic, il calciatore bosniaco che ha giocato quasi dieci anni in Italia, nella Roma e nella Juventus. Qualcosa gli ha insegnato. Ad esempio a rispettare le norme sul Covid, tenendo la mascherina senza mai toccarla. A differenza dei due professori che l’hanno fatta scivolare sul mento e per grande parte dell’esame l’hanno proprio tolta.

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