Viaggi e tamponi, come fare con i bambini? Le regole (diverse) dei Paesi in Europa

di Leonard Berberi

Paese (europeo) che vai, regole d’ingresso (diverse) che trovi. Alle porte di quella che sarà la seconda estate in compagnia del coronavirus e in attesa che il passaporto sanitario digitale europeo diventi realtà, le famiglie italiane che vogliono programmare una vacanza al di fuori dell’Italia, ma entro i confini del Vecchio continente, devono fare attenzione ai requisiti d’ingresso previsti dal singolo Stato. Per scoprire che almeno per qualche settimane tocca fare il tampone pure ai propri figli. E che bisogna stare attenti alla destinazione perché l’età minima è diversa.

Il «green pass» europeo

Ma prima un passo indietro (e in avanti): il «green pass» europeo, il documento digitale pensato per facilitare gli spostamenti e dove inserire i propri dati (tampone negativo al coronavirus o avvenuta vaccinazione), dovrebbe debuttare ufficialmente all’interno dell’Ue il 30 giugno dopo circa un mese e mezzo di test. I Paesi sono stati suddivisi in tre gruppi sulla base di quanto sono preparati tecnologicamente ad «emettere» queste certificazioni. Nel gruppo 1 — quello dei più «avanzati» — ci sono l’Italia, la Spagna, Malta, la Grecia, la Bulgaria, l’Estonia e il Lussemburgo: toccherà a questi Stati provare per primi il «green pass».

Quante ore prima dell’ingresso va fatto il tampone per ogni Paese (per alcuni è riconosciuto solo quello molecolare)

Quante ore prima dell’ingresso va fatto il tampone per ogni Paese (per alcuni è riconosciuto solo quello molecolare)

I diversi requisiti

Ma per le famiglie che non faranno in tempo a vaccinarsi prima dell’estate e, soprattutto, per chi ha figli minori alcuni requisiti di ingresso potrebbero restare. Uno in particolare: la negatività a un tampone molecolare o rapido dipende dal singolo Paese. Come dipende dal singolo Paese non soltanto la tempistica — c’è chi chiede che il test venga eseguito entro 72 ore dallo sbarco e chi entro 48 ore —, ma anche a che età un figlio deve fare il tampone o quando non è richiesto alla frontiera. Su quest’ultimo aspetto le regole sono le più varie anche all’interno dell’Europa e cambieranno a seconda della campagna vaccinale e dell’ondata epidemiologica (per cui sempre meglio informarsi qualche giorno prima del viaggio).

Il documento europeo

Un documento dello scorso dicembre del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) suggerisce agli Stati — attraverso delle semplici linee guida — di esentare dal tampone d’ingresso i bimbi con meno di 24 mesi. Per quelli dai 2 anni in su, invece, lascia libertà di decisione, aggiungendo però che «gli Stati membri potrebbero considerare metodi alternativi».

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.