Variante indiana, misure di sicurezza negli aeroporti e tracciamento: il confronto Roma-Milano
di Andrea Camurani e Margherita De Bac
Cosa succede quando arrivano passeggeri provenienti dall’India ? Quali sono i controlli e le procedure messe in atto negli aeroporti e nei Covid hotel per evitare il diffondersi della variante indiana? Ecco un confronto di come viene applicata l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza nei due scali principali del Paese, Milano Malpensa e Roma Fiumicino.
La ricerca di 300 indiani sbarcati a Fiumicino
«Oggi, primo maggio i nostri operatori sono al lavoro per rintracciare, con la collaborazione delle comunità sikh, i cittadini rientrati in Italia nei 14 giorni precedenti l’ordinanza del ministero della Salute che ha permesso l’ingresso solo ai passeggeri con cittadinanza italiana. Ne stiamo rintracciando circa 300, per sottoporli a tampone. Pochi rispetto ai tanti che è probabile siano tornati dal loro Paese per riprendere l’attività sui campi soprattutto nel territorio pontino». Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione è molto allarmato. C’è il rischio serio che centinaia di viaggiatori di nazionalità indiana siano sbarcati a Fiumicino positivi al coronavirus e siano sfuggiti alla sorveglianza prima che siano state alzate le barriere per contrastare il diffondersi della variante indiana, come viene chiamata la mutazione del virus Sars-CoV-2 sequenziata per la prima volta da ricercatori indiani. Nel Lazio risiede la più numerosa comunità sikh italiana, circa 30mila esponenti, distribuiti soprattutto nelle aziende di zootecnica, la metà senza regolare permesso di soggiorno. D’Amato ritiene improbabile che si presentino spontaneamente ai controlli. E lamenta la mancanza di un coordinamento nazionale da parte dell’Usmaf, gli uffici di sanità aerea, marittima e di frontiera: «Gli interventi non possono riguardare le singole Regioni. Noi non abbiamo gli elenchi dei passeggeri rientrati con i voli diretti dall’India, il sistema è un colabrodo». Sono risultati positivi il 9% dei 220 arrivati con l’ultimo volo dall’India non soggetto a restrizioni, compresi alcuni membri dell’equipaggio e il comandante. Per loro è scattata la quarantena fiduciaria in due strutture, allo Sheraton e in un centro militare della Cecchignola. Fiduciaria significa non obbligatoria e sorvegliata, come avviene in Usa e Australia. La situazione è critica a Bella Farnia, dichiarata zona rossa, dove è stato localizzato un focolaio di Sars-CoV-2, importato.
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