IL FLOP DEI NAVIGATOR: 180 MILIONI DI EURO BUTTATI, E ORA SI CAMBI
Per ottenere risultati servono disegni coerenti e lungimiranti. Non assunzioni pubbliche a gogo. Per capirci, per realizzare il Piano Hartz di riforma dei servizi per il lavoro, nella Germania di Gerard Schröder, ci sono voluti quattro-cinque anni agli inizi del secolo. Da noi, che notoriamente siamo messi meglio dei tedeschi quanto a Pubblica amministrazione (si fa per dire), i “fenomeni” grillini e, soprattutto, i loro consiglieri, hanno ritenuto, invece, che l’operazione potesse essere compiuta in quattro-cinque mesi. Con la conseguenza che i destinatari del bonus sono rimasti bloccati nella trappola di un assistenzialismo senza sbocchi lavorativi perché i servizi erano ancora tutti da costruire. E non è certo la pandemia a poter fare velo a una macchina che per sua constituency non avrebbe mai potuto girare.
E così si torna all’inizio di queste considerazioni. Il commissariamento dell’Anpal sarà utile tanto più quanto più esso rappresenterà la premessa per la realizzazione di un disegno riformatore fondato sulla concorrenza-cooperazione pubblico-privato che veda il disoccupato al centro e non, invece, la conservazione di un assetto pubblicistico dei servizi per il lavoro non solo antiquato e ideologico, ma anche vanamente produttivo e efficiente in termini di performace.
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