Orlando gela la Cgil sui licenziamenti non si torna indietro

PAOLO BARONI

 Sullo sblocco dei licenziamenti il ministro del Lavoro tiene il punto. E al segretario generale della Cgil Landini, che ieri in una intervista a la Stampa aveva sollecitato di nuovo la proroga della moratoria sino a tutto ottobre, Andrea Orlando torna a ripetere che semmai si può ragionare su interventi selettivi, vedendo come fare settore per settore. «La decisione è stata assunta nello scorso decreto. Ora si sta riflettendo su qual è il modo migliore col quale provare a mitigare gli effetti della crisi» ha spiegato ieri il ministro a margine di una iniziativa all’Assolombarda, aggiungendo di trovare «difficile rimettere in discussione, per la composizione della maggioranza, una decisione che era già stata assunta».

L’alternativa alla proroga del blocco? «Trovo più percorribile la possibilità di differenziare per settori e/o di subordinare l’eventuale licenziamento a un utilizzo della quota di cassa integrazione per spostare temporalmente eventuali ricadute negative dello sblocco» ha risposto Orlando. Secondo il quale occorre vedere «condizione aziendale per condizione aziendale» e valutare l’utilizzo di «strumenti che affrontino le situazioni dove le ferite sono più’ profonde».

Posizione perfettamente condivisa dal presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, secondo il quale «è arrivato il momento in cui il blocco dei licenziamenti è giusto che venga meno, visto che la situazione sanitaria è in via di grande miglioramento». Spada ha poi definito «giusta» la proposta di mediazione di Orlando, «perché ci sono settori molto più influenzati da questo anno di pandemia e altri settori che hanno ripreso».

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