Dieci anni per guarire gli ecosistemi del pianeta
di GIUSEPPE DI MATTEO
La Terra ha bisogno di aiuto. E noi dobbiamo rispondere nel modo migliore. Anche per questo la data di oggi ha un sapore particolare. Quest’anno infatti la Giornata Mondiale dell’Ambiente (istituita nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per ricordare la prima Conferenza dell’Onu sull’ambiente tenutasi a Stoccolma nel giugno dello stesso anno) avrà come tema centrale il “Ripristino degli ecosistemi”, le unità ecologiche fondamentali che contemplano al loro interno una moltitudine di organismi viventi di diverse specie che abitano in un particolare luogo e interagiscono con l’ambiente. Ecco perché la loro salvaguardia è una missione globale di fronte alla quale non ci si può più tirare indietro.
Lo dicono i numeri. Stando agli esperti dell’Onu, il degrado degli ecosistemi terrestri e marini mina il benessere di 3,2 miliardi di persone e costa circa il 10% del prodotto lordo globale annuo in termini di perdita di servizi ecosistemici chiave, essenziali per l’alimentazione e l’agricoltura, compresa la fornitura di acqua dolce, la protezione dai rischi e la fornitura di habitat per diverse specie che, purtroppo, stanno diminuendo rapidamente. Dalle foreste ai terreni agricoli, dalla cima delle montagne alle profondità del mare, c’è in gioco il futuro del pianeta e una biodiversità da preservare. Non a caso, la giornata di oggi è l’atto di fondazione del ‘Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema’.
E la salvaguardia dell’ambiente, che degli ecosistemi è il grande contenitore, è pure al centro dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu), che si propone di combattere fenomeni come la deforestazione, la desertificazione e il degrado del suolo. Ma il ripristino degli ecosistemi non è soltanto utile a garantire una vita migliore a tutti gli esseri viventi che popolano la Terra. Sul piatto, infatti, ci sono anche tanti vantaggi di tipo economico.
Secondo uno studio del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) e dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’agricoltura (Fao) gli ecosistemi forniscono infatti una serie di servizi (tra i quali la regolazione del clima e delle malattie, la fornitura di cibo nutriente e di acqua pulita) il cui valore si aggira intorno ai 125 trilioni di dollari. Un vero e proprio capitale naturale non ancora contabilizzato nelle politiche economiche di Stati e governi. E ancora: il restauro di 350 milioni di ettari di terreno degradato entro il 2030 potrebbe generare 9 trilioni di dollari in servizi eco-sistemici e liberare l’atmosfera di ulteriori 13-26 gigaton di gas serra.
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