Saman Abbas, le ultime ore secondo il fratello: «Uccisa dallo zio, penso l’abbia strangolata»
Delitto premeditato
Ieri la procuratrice Isabella Chiesi che coordina l’indagine ha parlato di «omicidio premeditato» forse da prima del 26 aprile, la data in cui lo zio ha acquistato i biglietti aerei ai genitori di Saman, assicurando loro la fuga in Pakistan avvenuta ai primi di maggio con un volo da Malpensa. A confermarlo è anche lo stesso fratello: «Lui aveva pensato a tutto, approfittando del fatto che mia zia non sta bene e c’era da andare a trovarla». Poi c’è il video in cui Hasnain e i due cugini Ikram Ijaz, 28, e Nomanulhaq Nomanulhaq, 33, vengono ripresi la sera del 29 aprile mentre escono di casa con le pale servite forse per scavare la fossa in cui seppellire la giovane. Il sedicenne — che aveva notato lo «strano comportamento» del terzetto — prova addirittura a seguirli ma, si legge nei verbali, « viene respinto e rimandato a casa». Ma perché è stata uccisa Saman, che nei social usava l’account «italiangirl»? Nell’ordinanza con cui chiede l’arresto per omicidio volontario dei cinque componenti del clan Abbas, il gip Luca Ramponi parla di uccisione «per punirla dell’allontanamento dai precetti dell’Islam e per la ribellione alla volontà familiare, nonché per le continue fughe di casa». E la madre? Dalle carte emerge un particolare agghiacciante: dal Pakistan, invia messaggi al figlio, rimasto a Novellara. Ecco la sua preoccupazione: «Se ti chiedono qualcosa tu devi dire che Saman è partita».
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