Orlando: blocco selettivo dei licenziamenti, in arrivo più fondi per le imprese in difficoltà

Carlo Bertini

ROMA. Nel grande salone del Nazareno, dove da un’ora è in corso l’incontro dei vertici dem con i segretari di Cgil-Cisl e Uil, sta parlando Beppe Provenzano, quando Maurizio Landini gela tutti leggendo un whatsapp che gli conferma la notizia della scomparsa di Guglielmo Epifani. Letta è attonito, lo stesso Landini sbianca, in sala alcuni piangono e la coincidenza di questa tragica notizia – di un ex segretario della Cgil e del Pd che viene a mancare proprio in questa giornata – lascia tutti di sasso. E la riunione viene sospesa. La giornata sindacale termina in questo clima luttuoso.

E anche sulle prospettive l’aria è plumbea, malgrado il governo, Orlando in testa, stia provando a mantenere il blocco dei licenziamenti che assilla i sindacati, per le filiere in sofferenza, come il tessile; e di lasciare la scadenza del 30 giugno per il manifatturiero, la grande industria.

Ma se non ce la farà, si fa strada l’ipotesi di aumentare la dotazione per le imprese. Non a caso il ministro dell’Economia, Daniele Franco, annuncia alla Camera, che «il conguaglio estivo è al momento finanziato con 4 miliardi, che verrebbero distribuiti al termine dell’estate sulla base dei risultati di esercizio. Ma potrebbero aumentare». Ovvero, «è possibile vi sia una cifra che vada oltre quella stanziata per estendere l’intervento per le partite Iva sulla base del risultato d’esercizio dai 10 ai 15 milioni di fatturato». Detto questo, la stima di rialzo del Pil è più alta del previsto, oltre il 4,5%. Quindi buone notizie, malgrado tutto. E sui licenziamenti il ministro è ottimista. «Non ne prevedo una valanga, ma il governo monitora la situazione e per qualunque situazione di tensione, il governo è pronto a intervenire». Pressing di Pd e 5stelle

Nell’ora di riunione prima dello choc per Epifani, Enrico Letta ha già detto la sua, schierandosi a fianco dei lavoratori e i sindacati hanno spiegato le loro preoccupazioni, legate al fattore tempo: il decreto Sostegni bis con le norme sul blocco dei licenziamenti plana in Parlamento a metà luglio e il rischio è di avere un doppio regime, spiega il segretario della Uil, Bombardieri: perché dal 1° luglio scatta comunque il blocco. Quindi la strada degli emendamenti per il blocco è preclusa, malgrado il pressing di Pd e 5stelle, che promettono emendamenti in Parlamento. Ecco il problema. «Pensare che dai primi di luglio in pandemia ancora aperta si possa tranquillamente andare a licenziare è un errore grave», si infervora Landini. Tanto da chiedere a Draghi una convocazione urgente.

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