Orlando: blocco selettivo dei licenziamenti, in arrivo più fondi per le imprese in difficoltà
L’intervento del governo
Quindi è corsa contro il tempo. Andrea Orlando ne è ben consapevole: «Si sta facendo strada un ragionamento sulla selettività delle misure rispetto ad alcune filiere, ma se dobbiamo intervenire dobbiamo farlo subito, i tempi sono stretti», avverte. Ma la strada è in salita, visto quanto confermato da Matteo Salvini uscendo dall’incontro con Draghi. «Sui licenziamenti, la sintonia con il premier è assoluta. I settori che corrono e che hanno bisogno di assumere, non di licenziare, industria ed edilizia, devono tornare a essere liberi di agire sul mercato, mentre i settori che hanno sofferto di più, penso al commercio, ai servizi, al turismo, avranno tempo fino a ottobre per organizzarsi». Quindi va bene così, pare dire Salvini. Per questo nel Pd si punta piuttosto ad aumentare la dotazione per le imprese in crisi e alla riforma degli ammortizzatori. «La riforma – annuncia Orlando – sarà pronta per la fine di questo mese».
Confindustria alza il muro
E come Franco, anche Confindustria vede rosa e sferza i sindacati, ripetendo il no alla proroga del blocco. «La mediazione di Draghi è saggia», dice Carlo Bonomi. «Due milioni di licenziamenti? Al massimo saranno 100 mila. Continuare a denunciare una possibile “macelleria sociale” o minacciare di scatenare la piazza in caso di mancato blocco è fare terrore». Anche perché «prevedo un miracolo economico, sfonderemo il 5%».
LA STAMPA
Pages: 1 2