Costo del lavoro, la tentazione della slealtà

di Rita Querzè

Ha destato sorpresa il fatto che il colosso tedesco della logistica Dhl sia finito sotto la lente della procura di Milano. Se le accuse saranno confermate, abbiamo a che fare con appalti illeciti, Iva non pagata e lavoratori inquadrati in modo irregolare, a partire dal versamento dei contributi. Ma non funziona così anche in autostrada? Stranieri in vacanza ligi alle regole nel loro Paese varcato il Brennero superano il limite di velocità.

La logistica ha sempre più un ruolo cruciale nel Paese, complice l’e-commerce. Resta però un settore con diverse criticità sul fronte degli appalti usati per abbassare il costo del lavoro. È di un anno fa, per esempio, il commissariamento di Uber eats, con la multinazionale americana accusata di avere utilizzato società di intermediazione di manodopera per ridurre i costi. Se multinazionali Usa e società come Dhl, controllata dalle Poste tedesche, si comportano in modo regolare a casa propria e irregolare da noi, qualche domanda dovremo pur farcela. Quando la concorrenza sleale sul costo del lavoro è diffusa anche i più ligi sono tentati dalle scorciatoie. Questa constatazione non può certo funzionare come attenuante per chi viola leggi, ma può spingere ad affrontare il problema alla radice.

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