Reddito di cittadinanza, “Lavoro stagionale o vi togliamo il sussidio”
Il problema è che anche la correzione indicata deve fare i conti con un serie di paletti. Anche attualmente si perde il beneficio se si rifiuta un’offerta “congrua”. Peccato, però, che a oggi si può dire no a ben tre offerte (la prima entro 100 chilometri, la seconda entro 250, la terza su tutto il territorio nazionale), si può dire no a un contratto a tempo determinato o in somministrazione sotto di tre mesi, si può dire no se la retribuzione non è pari ad almeno il 10 per cento in più del Reddito di cittadinanza massimo percepibile (9.360 euro l’anno), se si hanno figli minori o altre ragioni”. Dunque, se non si esce da questo circuito, anche la nuova soluzione rischia di rivelarsi velleitaria.
D’altra parte, quella grillina è la sola iniziativa di correzione dei meccanismi del Reddito di cittadinanza. Si stanno muovendo in questa direzione anche il ministro Orlando e la Lega e da Forza Italia Roberto Pella chiede la decontribuzione totale per le imprese del turismo che assumono lavoratori del settore in cig Covid o percettori di Rem o Rdc.
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