Cosa si è deciso al G7 del 2021 in Cornovaglia su Cina, clima e vaccini
di Luigi Ippolito
Il G7 e la Cina
DAL NOSTRO INVIATO
FALMOUTH (CORNOVAGLIA) — La questione del rapporto con la Cina ha dominato il vertice: alla fine si è raggiunto un compromesso fra la linea dura americana e quella più sfumata degli europei.
Il comunicato finale chiede a Pechino il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, soprattutto nel Xinjang, la patria degli uiguri.
Il G7 chiede anche un’inchiesta da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità sull’origine del Covid in Cina.
L’alternativa alla Via della Seta
Su impulso americano, i Sette Grandi daranno vita a un programma di investimenti in infrastrutture nei Paesi in via di sviluppo che possa rappresentare una alternativa alla Via della Seta, l’iniziativa cinese per investire e costruire nelle nazioni del Sud del mondo.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato che l’Italia «valuterà con attenzione» l’accordo sulla Via della Seta.
Le future pandemie e il vaccino Covid
I leader si sono impegnati a prevenire future pandemie, attivando un sistema di monitoraggio e allerta di fronte a nuovi virus. Impegno anche a ridurre a 100 giorni il tempo necessario per sviluppare nuovi vaccini.
I Paesi ricchi doneranno un miliardo di dosi di vaccini contro il Covid ai Paesi in via di sviluppo.
Il clima
Il G 7 si è impegnato a investire 100 miliardi all’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo nella transizione ecologica. Gli ambientalisti hanno però criticato l’impegno come tardivo e insufficiente.
Irlanda del Nord
La questione nordirlandese non figurava nell’agenda del vertice, ma ha finito per dominare i colloqui fra Boris Johnson e gli europei, che accusano Londra di non rispettare gli accordi presi al momento della Brexit. Citando Draghi, Johnson ha replicato che farà «whatever it takes», qualunque cosa necessaria a proteggere l’integrità del Regno Unito, il che equivale alla minaccia di stracciare i trattati.
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