Variante Delta in Lombardia, 81 casi (12 a Milano): i dati

di Stefania Chiale

Sono 81 finora i casi di variante «Delta» rilevati in Lombardia, ossia i soggetti risultati positivi al Covid a cui è stata genotipizzata la variante ex «indiana». E mentre la Regione va in bianco, la campagna vaccinale galoppa e si fanno le prove generali per un timido sospiro di sollievo, le varianti tornano a spaventare. In tutta Europa, come in Gran Bretagna dove la mutazione Delta ha imposto il rinvio di un mese della fine delle restrizioni. A Milano «l’indiana» preoccupa per il focolaio nella palestra Virgin di Città Studi, dove i contagi salgono a 12 — aggiorna il bollettino l’Ats Milano — e, tra i positivi, c’è un infettato dalla variante Delta nonostante avesse completato il ciclo vaccinale. Degli altri 11 si attendono i risultati di laboratorio. Solo uno è ricoverato.

Le varianti allarmano gli esperti perché possono aumentare il contagio e abbassare le barriere offerte dal vaccino. Proviamo a fare ordine nella questione, con i dati forniti in esclusiva al Corriere. Primo: quanti sono i casi di varianti sequenziati finora in Lombardia? Dal 20 dicembre 2020 al 14 giugno 2021, su 16.638 genotipizzazioni, sono stati rilevati 81 casi di variante indiana. La variante inglese (ormai autoctona) è la più presente, con 11.373 casi, a cui seguono la brasiliana (283) e la sudafricana (79). Ce ne sono poi 786 relativi a varianti non VOC (Variants Of Concern), varianti che non mostrano aumento della trasmissibilità, malattia più grave e ridotta efficacia di trattamenti o vaccini, e 4.036 di «wild-type», la variante originale isolata a Wuhan, in Cina (le non «wild-type» sono le mutazioni che banalmente chiamiamo «varianti»).

La seconda domanda è se la presenza di varianti sia cresciuta. Osservando le mutazioni inglese, indiana, sudafricana e brasiliana, i casi rilevati crescono mese su mese: dai 20 di dicembre ai 4.342 di maggio quella inglese, da 1 a 30 quella sudafricana, da 3 a 120 la brasiliana. Quella indiana inizia ad essere riscontrata ad aprile con due casi: a maggio altri 70, a giugno per ora 9.

Quindi la questione che l’ultimo focolaio ha riportato a galla: i positivi al Covid già vaccinati. Premessa necessaria: nessun vaccino copre al 100%, tutti i vaccini servono a scongiurare lo sviluppo grave della malattia e la Lombardia finora ha somministrato 7,3 milioni di vaccini, di cui 5,1 milioni di prime dosi. Finora sono 18.175 i cittadini risultati positivi dopo essere stati vaccinati: 13.225 dopo la prima dose (lo 0,25%) e 4.950 dopo la seconda (lo 0,22%). Più donne che uomini: 11.181 contro 6.994 e la maggior parte (12.069) post vaccino Pfizer, che è quello inoculato al 67% dei vaccinati.

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