Greco, l’epidemiologo del Cts: “Prepariamoci ad altre pandemie con due dosi diverse più anticorpi”
Paolo Russo
Il mix vaccinale? «Produce persino più anticorpi», ma «è ragionevole consentire a chi lo vuole di fare il richiamo con AstraZeneca dopo aver firmato il consenso informato». Le mascherine all’aperto? «Si possono togliere ma solo quando è possibile rispettare il distanziamento». Donato Greco, epidemiologo di fama internazionale, consulente dell’Oms e componente del Cts, è come suo stile tagliente. E forte dell’osservazione di mezzo secolo di emergenze sanitarie, analizzate nel suo libro Le mie epidemie, scritto con il supporto di Elena Bonelli, ci svela «il Piano di sicurezza nazionale» al quale sta lavorando il governo, «coinvolgendo ministeri, regioni ed esercito affinché questa catastrofe sia anche l’ultima».
L’Ema sul mix vaccinale prende tempo in attesa di dati più solidi. Abbiamo fatto il passo più lungo della gamba?
«Ho qui davanti a me nove studi che dimostrano che con l’eterologa la risposta immunitaria è uguale o superiore. Non solo rispetto a due dosi di AstraZeneca, ma persino di Pfizer. Sappiamo che rispetto a quelli a Rna messaggero i vaccini a vettore virale implicano dei rischi comunque molto bassi, ma sotto i 60 anni di età superiori a quelli di ammalarsi gravemente di Covid. Questo possiamo dirlo oggi che abbiamo una incidenza di soli 20 casi settimanali ogni 100 mila abitanti. Se avessimo avuto solo AstraZeneca a disposizione non avremmo avuto dubbi a somministrarlo a tutti, ma avendo delle alternative per un principio di massima cautela si è preferito usare quelle».
Come propone il Lazio si potrebbe consentire a chi lo chiede di fare il richiamo con Az dietro firma di un consenso informato?
«Alle
persone vanno spiegate per bene le cose, anche a costo di perdere
qualche minuto in più. Ma quella del consenso informato credo sia una
soluzione accettabile, sulla quale il Cts deve però ancora esprimersi».
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