Vaticano contro il ddl Zan, ecco il testo della nota che ora costringe il governo a intervenire: Draghi era informato e interverrà oggi
La reazione del premier Draghi nel corso della conferenza stampa convocata dopo l’incontro con la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, a chi gli chiedeva che cosa farà il governo, dimostra quanto spinosa sia la questione. «È una domanda importante», ha sottolineato evidenziando la necessità di «rispondere in maniera strutturata». E così confermando l’esigenza di garantire i rapporti con la Santa Sede, di salvaguardare l’indipendenza del Parlamento ma anche di accompagnare l’approvazione di norme che proteggano le libertà. Per questo viene letto come un segnale importante la scelta del ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola di firmare — insieme ad altri 13 Stati membri dell’Unione — una «richiesta di chiarimenti» avanzata nei riguardi dell’Ungheria su alcune leggi approvate in quel Paese che «producono discriminazioni in base all’orientamento sessuale». E finora «non sono arrivati chiarimenti soddisfacenti».
Intervenendo oggi in Parlamento, Draghi fornirà chiarimenti lasciando probabilmente intendere che la soluzione non è comunque imminente. Servirà una riflessione approfondita, e il tempo verrà usato per far decantare il clamore. Magari consentendo ai gruppi della larga maggioranza di lavorare a un compromesso su un testo che è diventato terreno di scontro politico. E che peraltro non avrebbe i numeri per essere definitivamente approvato. Si vedrà se la mossa del Vaticano spingerà i partiti verso un accordo.
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