Ddl Zan, destra divisa: Salvini apre a Letta ma Berlusconi chiude
La Lega in ogni caso fa mostra di voler trattare: il relatore e presidente di commissione, Andrea Ostellari, convoca per mercoledì 30 giugno un tavolo di confronto, quindi accelera, prima del voto in aula del 6 luglio sul calendario. Considera un buon segnale che abbiano accettato tutti di sedersi, e ammette che non si tratterà di scrivere un nuovo testo, facendo dunque capire che alla Lega potrebbe bastare qualche emendamento correttivo allo Zan. Sul tavolo ci sarà anche il secondo testo depositato, il Ronzulli-Salvini, che non prevede tutele per le vittime di reati perché transessuali, indigeribile per la sinistra.
Le forze di maggioranza accettano il suo invito, ma con spirito diverso: Renzi e Italia Viva vogliono mediare, «il muro contro muro non ha mai prodotto nulla», dice Ettore Rosato; Leu e i grillini no, mentre il Pd è diviso, con l’ala cattolica pronta al dialogo. I 5Stelle invece sono compatti, assicura la senatrice Alessandra Maiorino, «lo saremo anche nei voti segreti. Il testo Zan va votato così come è, perché le obiezioni sono tutte infondate».
LA STAMPA
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