Cinque stelle di nuovo in tilt, stavolta sulla giustizia
Il punto più controverso resta la reintroduzione della prescrizione, prevista da Cartabia, seppur con un timing definito e inderogabile per i diversi gradi di giudizio: due anni in appello e uno in Cassazione. E dalla quale i 5 Stelle vorrebbero quanto meno escludere alcune fattispecie di reato. Sarebbe questo il compromesso raggiunto. “La proposta Lattansi – ricorda un componente M5s dell’esecutivo – aveva cancellato del tutto la riforma Bonafede. Cartabia invece ha detto che si riparte dalla Bonafede fino alla sentenza di primo grado e poi interviene una prescrizione procedurale. Diciamo che è digeribile come proposta”. Ma non tutti gli esponenti grillini sono d’accordo, primi fra tutti Alfonso Bonafede, come prevedibile, e Vittorio Ferraresi che molto si era speso nello scorso governo per cancellare la prescrizione. Ci sarebbero anche altri punti su cui si sta trattando. Il Movimento 5 Stelle, per esempio, avrebbe chiesto e ottenuto lo stralcio della misura che limita il ricorso in Appello da parte delle Procure.
Nonostante questo in casa 5Stelle si respira nervosismo per l’accelerazione impressa alla riforma: “È sotto la luce del sole il momento che stiamo vivendo, eppure la riforma del processo penale arriva in Cdm, suona quanto meno indelicato”, dice un ‘big’ del Movimento trincerandosi dietro l’anonimato.
E se via Arenula sembra propendere, assieme a Palazzo Chigi, per un’accelerazione, c’è chi tra i ministri prova a frenare: “I tempi non sono ancora maturi”, il leitmotiv che rimbalza soprattutto tra alcuni M5s in rotta con il resto del partito. Ma niente da fare. Draghi e Cartabia sono intenzionati ad avanti avanti e ad approvare la riforma del processo penale, reintroducendo la prescrizione con buona pace dei grillini che dell’abolizione avevano fatto il loro cavallo di battaglia.
L’HUFFPOST
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