“Non è un clima adatto all’uomo”. Il meteorologo: la Terra ha la febbre
Guarire non si può. Ma a parte mettere un freno alla combustione fossile e spingere sulle energie rinnovabili, cosa facciamo?
“Mettiamo in atto misure grandiose e senza precedenti, la tecnologia da
sola non basta. Seguiamo l’ammonimento di papa Francesco alla sobrietà.
Rinunciamo al superfluo. Io cambio i miei abiti quando cadono a pezzi,
non appena vanno fuori moda. Vale per il telefonino, l’auto, il
televisore. La Francia ha introdotto una legge che premia i prodotti,
anche elettronici, riciclabili. Bisogna abbandonare una parola che da
Draghi in giù invochiamo tutti i giorni e a me dà la nausea: crescita.
Insomma rivoltiamo l’economia e impariamo ad accontentarci”.
Se non è l’apocalisse ci assomiglia. Eppure le sembra che la gente, passato il temporale, si preoccupi?
“Ghosh parlava di grande cecità. Io rilancio con Levi e la chiamo cecità volontaria. La sfida al cambiamento climatico purtroppo è fuori dal radar delle persone. Ci vorrebbe la tensione emotiva creata da Churchill il 13 maggio 1940: non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore. Poi tutti si sono impegnati contro il nazismo. Portava anche lui il papillon”.
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