Le dodici bufale più diffuse sugli impianti fotovoltaici

di Claudio Gerino

Sarà vero? Ma come fanno a… Come funziona? Sono solo alcune delle domande che ci si pone davanti a un argomento poco noto o che non si conosce. E quando si parla di energia, per molti il fotovoltaico è un tema ancora avvolto nel mistero. Una confusione che spesso genera convinzioni errate, se non veri e propri falsi miti, riguardo una forma di energia che è invece tra le più promettenti. Insieme a SMA Italia, leader nella produzione di inverter e di soluzioni integrate per il mercato fotovoltaico, analizziamo quindi le bufale più diffuse sull’energia solare, per spiegarne punto per punto l’infondatezza.
Il fisco verde

“Il nostro Paese vanta le eccellenze tecnologiche e il clima per essere capofila dell’energia fotovoltaica, come lo è in altri settori che lo hanno reso celebre nel mondo. Abbiamo tutte le carte in regola per fare di questa risorsa una delle punte di diamante della nostra economia”, commenta Valerio Natalizia, Amministratore Delegato di SMA Italia. “Non si può rischiare che disinformazione e mancata conoscenza delle nuove tecnologie blocchino una forma di energia pulita, economica e che avrebbe ricadute positive su diversi settori, non solo sull’ambiente e sulle tasche dei cittadini italiani”. Di seguito un elenco delle più diffuse fake news ai danni del solare fotovoltaico, rigorosamente false e smascherate.

1) Il fotovoltaico è costoso e non ripaga l’investimento…

FALSO. Si tratta a tutti gli effetti di un investimento, non di un costo. Questo perché installare un impianto fotovoltaico significa diminuire il costo dell’energia elettrica attraverso il costo dell’impianto fotovoltaico che si decide di installare. Oggi un impianto fotovoltaico costa molto meno che in passato: nell’arco degli ultimi 25 anni, i prezzi sono scesi quasi del 90%. Un impianto da 3 kW, ad esempio, al momento costa circa 5.500 euro, inclusa IVA, anche se ovviamente i prezzi possono variare a seconda della tipologia di installazione. Questo prezzo potrebbe infatti aumentare se si installassero altre tecnologie come le batterie per l’accumulo, la pompa di calore per il riscaldamento, la stazione di ricarica per autovetture elettriche, o ancora un sistema di Energy Management per la gestione intelligente dei flussi energetici. In questo caso, l’importo iniziale potrebbe effettivamente superare i 20.000euro, ma si tratterebbe di una spesa completamente detraibile con i bonus fiscali del 50% e del 110% (e/o cedibile con la possibilità di cessione del credito o di sconto in fattura). Ciò significa che, una volta azzerato l’importo iniziale tramite le detrazioni, nel caso di una soluzione all’avanguardia un utilizzatore ne trarrebbe un risparmio di circa 2.700 euro all’anno in bolletta(Valori medi annuali riferiti a un nucleo familiare di 4 persone in un’abitazione di 140 m2 con un impianto fotovoltaico da 5,2 kWp con batteria di 10kW). Considerando poi il periodo di vita media di un impianto, oltre i 20 anni, non si tratta di cifre irrisorie. Parlando di fotovoltaico, il termine più corretto da utilizzare è quindi senza dubbio investimento.

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