Mara Carfagna: “Giorgia Meloni cresce nei sondaggi ma non romperà l’alleanza con il centrodestra”

Pietro Senaldi

Le divisioni del centrodestra viste dall’ottica del governo da parte di chi il centrodestra lo conosce bene, e non si è mai sottratto alle discussioni, anche animate, sulla direzione da dargli, tanto da diventare una sorta di punto di riferimento autonomo. È anche grazie alla sua indipendenza di pensiero, oltre che al profilo strenuamente moderato, che Mara Carfagna è diventata ministro di Draghi. Dicastero per il Sud.

Ministro, c’è molta tensione sulle misure anti-Covid che saranno decise dal prossimo Consiglio dei ministri: siamo prossimi a una nuova ondata autunnale?
«Al contrario. Siamo pronti alla ripresa e c’è bisogno di “metterla in sicurezza”. A fine 2021 si stima un aumento del Pil fino al 5%. Dobbiamo agire subito per evitare che questa previsione sia messa a rischio».

Quali ripercussioni ci sarebbero sull’economia, che ha dato i primi segnali di vitalità, nel caso il Covid rialzasse la testa?
«L’esperienza dell’estate scorsa è maestra. Ma non si ripeterà. Metà degli italiani è vaccinata, molti altri si stanno prenotando».

È possibile una richiusura?
«Il governo sta lavorando per azzerare questo pericolo. L’equazione è molto semplice: più vaccinati uguale meno varianti, meno varianti uguale meno rischi di richiusura. C’è una parte della maggioranza contraria al Green pass: rema contro l’Italia?».

In realtà il dibattito riguarda le modalità di uso del Green pass, non ho sentito “no” assoluti allo strumento. Come si spiega la posizione della Lega sul Green Pass, contraria a quella del governo?
«Non me la spiego. La Lega è stata, fin dall’inizio della pandemia, il partito delle riaperture e il solo modo di garantire le riaperture è tenere sotto controllo la diffusione del virus».

Le Regioni più indietro con la profilassi sono quelle meridionali. Da ministro del Sud: come mai?
«Non mi risulta. Tutte le regioni meridionali hanno somministrato il 90-93 per cento delle dosi di vaccino consegnate, in linea con la media nazionale. Sotto quota 90 c’è solo la Calabria, che tuttavia da qualche giorno ha cominciato a vaccinare anche nelle farmacie: sono certa che recupererà».

Il 15% dei professori non è vaccinato. Il sottosegretario alla Salute, Sileri, ha dichiarato a Libero che la maggioranza di loro è in Sicilia, Sardegna, Calabria…
«Anche qui, devo rettificare: nell’elenco dei ritardi ci sono almeno due regioni del Nord, non solo il Sud».

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