Tra Conte e il premier Draghi c’è un telefono «rosso»: e la trattativa decolla
Il «telefono rosso» tra Draghi e Conte — come qualcuno nel Movimento ha iniziato a chiamare questa serie di contatti segreti tra i due, prendendo a prestito la formula delle telescriventi che durante la guerra fredda tenevano aperti i contatti tra Washington e Mosca — può diventare un’assicurazione sulla vita del governo oppure no. Difficile dirlo adesso. Di certo c’è che l’avvocato è intenzionato a battere tutti i sentieri che allontanano i più oltranzisti del M5S dalla resa dei conti con Draghi.
Domani e dopodomani si presenterà alla Camera dei deputati per incontrare i parlamentari che stanno nelle commissioni interessate dal provvedimento, a cominciare dai componenti della Commissione Giustizia. E intanto aspetta un segnale da Draghi sugli «aggiustamenti» al pacchetto Cartabia che renderanno il provvedimento digeribile per tutti. Il terreno è minato e ricco di insidie. Ma una telefonata — anzi, più telefonate — possono salvare una vita, come in quel celebre spot pubblicitario di qualche decennio fa. In questo caso, la vita è quella del governo.
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