Il virus fantasma
Ma quel che più preoccupa, e che rende il virus ancora più contagioso, sono alcuni comportamenti irresponsabili, per usare un eufemismo. Molto più gravi dei semplici assembramenti, che dilagano ovunque. C’è chi, pur scoprendo di essere contagiato, non si sottopone alle misure previste, pensando erroneamente che la mancanza di sintomi denoti anche zero rischi di contagio. Garantendo così lunga vita al virus, che da fantasma diventa Cavaliere dell’Apocalisse. L’allarme arriva dal segretario nazionale di Federfarma Roberto Tobia: «Sono in costante aumento i tamponi antigenici acquistati nelle farmacie. Ma il fai da te presenta un rischio alto, in pochi si autodenunciano in caso di positività. Già ad aprile avevamo segnalato il problema al ministero della Salute. Non sono tanti quelli che hanno senso civico».
Fuori dal coro ma non meno allarmato, anche se ammette che i casi di contagio sono molti di più di quelli intercettati dalle strutture sanitarie, c’è Matteo Bassetti, direttore Clinica malattie infettive policlinico San Martino di Genova: «Ci interessa poco il numero dei contagiati asintomatici, positivi al tampone. Oggi ci deve interessare soprattutto quanti hanno il Covid e finiscono per questo in ospedale, in reparto o in terapia intensiva. Che senso ha fare un tampone a una persona asintomatica, quando quasi il 70% della popolazione è vaccinata. Bisogna colmare il gap di quelli che non si sono ancora vaccinati. Anche perché ci troviamo di fronte alla variante Delta, quattro volte più contagiosa. Smetterò di essere ottimista quando arriveremo all’85% di vaccinati. Se fosse per me metterei il vaccino obbligatorio a chi è a contatto col pubblico, penso pure a baristi e ristoratori. E poi agli over 50. Ce ne sono troppi in ospedale. Abbiamo reso obbligatorie le cinture di sicurezza e il casco, e i vaccini no?».
LA STAMPA
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