Una Lega in confusione tra felpa e governo
di Antonio Polito
C’è qualcosa di misterioso nelle estati di Matteo Salvini. È come se la bella stagione lo liberasse, insieme alle giacche, anche dei freni inibitori. Mettendo a nudo il suo Ego più profondo, che è quello dell’agitatore politico. Si possono infatti interpretare sia lo psicodramma del Papeete di due anni fa, sia quello del green pass di adesso, come il «richiamo della foresta», una vera e propria nostalgia dell’opposizione. Non ci sono molte altre spiegazioni plausibili della confusione in cui è caduta la Lega nell’ultima settimana.
In pochi giorni è riuscita a votare in Parlamento sia contro sia a favore, dopo aver minacciato l’astensione, i provvedimenti del governo di cui fa parte. La nostalgia è di per sé un sentimento doloroso (nella sua radice c’è il greco «algos»). Ma tanto più lo è quando davanti agli occhi hai ogni giorno la fotografia del tuo passato felice, della patria perduta. E per Salvini questa immagine, che lo perseguita, è Giorgia Meloni. Osservarla mentre si libra nei sondaggi facendo quello che lui ha sempre fatto, nello stesso stile «social» che lui ha anzi forse inventato, in certi giorni deve essere davvero dura. E allora va in televisione ed esagera. Un suo collega senatore ha notato che la scissione tra il Dr. Jekyll che sta al governo e il Mr. Hyde che vorrebbe stare in piazza a urlare contro il governo, è perfettamente visibile anche negli interventi in aula: cinque minuti iniziali da statista e poi, quasi in automatico, parte il comizio.
È come se il leader che ha risuscitato la Lega in punto di morte – questo bisogna riconoscerglielo – volesse tenersi sempre una porta aperta per poter tornare prima o poi alle felpe. E così si spiega anche la gestione interna del partito, il tentativo di tenere insieme la corrente Giorgetti&Zaia e il duo Borghi&Bagnai, i no-vax e i governatori del Nord che hanno somministrato quasi 40 milioni di vaccini, il mussolinismo di ritorno di Durigon e il vecchio antifascismo alla Bossi. Il che è palesemente impossibile se non sei la Dc, e cioè un partito pigliatutto del 40%.
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