La politica Ue sull’energia crea povertà La deriva che Bruxelles ignora
Morale: l’energia pesa sempre di più sui bilanci delle famiglie e sui conti delle imprese. Ne è controprova l’estendersi dell’odioso fenomeno della povertà energetica di milioni di famiglie, costrette a scegliere tra riscaldamento e luce. Ipotizzare, come fa la Commissione, che i prezzi debbano aumentare ancora sensibilmente, per incentivare la transizione, dà conto di quanto poco a Bruxelles ci si renda conto delle conseguenze sociale delle sue dissennate proposte. Rimedi ve ne sarebbero iniziando a modificare le attuali politiche, ma sarebbe prima necessario scalzare il rifiuto generalizzato (e interessato) di quel che si propone. Dicendo semplicemente le cose come stanno e respingendo l’imperante isteria ecologista. Meglio, ad esempio, ridurre i sussidi a vantaggio di pochi spendendo in innovazione tecnologica, compreso il nucleare di nuova generazione. Il nucleare è solo una parte della soluzione alla lotta ai cambiamenti climatici, ma senza nucleare essa non avrà soluzione.
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