Faroe, delfini massacrati: la mattanza della caccia Grindadrap

«È stato un grande errore», ha ammesso il presidente dell’Associazione balenieri delle isole, Olavur Sjurdarberg. Heri Petersen, che presiede l’associazione locale di caccia Grind nella baia dove è avvenuta l’uccisione, ha spiegato che troppi delfini sono stati radunati nella baia e troppe poche erano le persone in attesa sulla spiaggia per ucciderli, e questo ha prolungato la loro agonia: «I delfini sono rimasti sulla spiaggia contorcendosi troppo a lungo prima di essere uccisi».

Secondo i media locali, la reazione della popolazione è stata «di smarrimento e shock a causa del numero straordinariamente grande» di delfini uccisi.
«Mi viene la nausea a vedere queste cose», ha detto un commentatore sulla pagina Facebook della tv locale Kringvarp Føroya, mentre un altro ha descritto il massacro come «completamente terribile» e ha aggiunto: «Sono imbarazzato di essere faroese».

La carne del pescato viene tradizionalmente condivisa tra i partecipanti e poi data agli abitanti dei villaggi locali, ma il quotidiano danese Ekstra Bladet ha raccolto le testimonianze di alcuni locali secondo i quali non c’era modo che la gente del posto volesse consumare così tanta carne di delfino: «Finirà che la maggior parte dei delfini verrà gettata nella spazzatura o in un buco nel terreno».

Tuttavia un sondaggio effettuato sempre dalla tv pubblica Kringvarp Foroya ha rivelato che mentre il 50% delle persone è contraria alla caccia dei delfini, l’80% è favorevole a quella delle balene.

CORRIERE.IT

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