Salario minimo, la svolta di Landini: “Si può fare ma la contrattazione non si tocca”
C’è poi la questione europea: la direttiva sullo stipendio base è ferma per le divisioni tra i partner, da una parte ci sono i Paesi del Nord che frenano, dall’altra ci sono quelli che fanno dumping salariale grazie a stipendi bassissimi. E l’Italia «ha la sua tradizione di contrattazione da difendere».
Lunedì i sindacati andranno a Palazzo Chigi, dove di salari non si parla, formalmente all’ordine del giorno ci sono salute e sicurezza, ma Cgil, Cisl e Uil cercheranno un confronto su «questioni fondamentali» come Pnrr, fisco, pensioni e appunto stipendi. L’ultima volta non era andata benissimo, i sindacati si trovarono davanti il presidente del Consiglio e alcuni dei principali ministri con il testo del decreto sul Green Pass già praticamente licenziato. Così Landini mette le mani avanti: «Se il confronto non ci fosse, dovremmo parlare con i lavoratori e decidere le forme più opportune per portare a casa risultati che tutelino la loro condizione» Qualcuno gli chiede se sia una minaccia di sciopero: «È uno strumento che è sempre possibile utilizzare ma non è un fine» chiosa Landini. Non si esclude niente, ma ora c’è un’emergenza da affrontare. La pandemia dei salari.
LA STAMPA
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