Luca Morisi indagato, l’inventore della «Bestia» ed ex guru social della Lega accusato da tre giovani: «Ci ha dato lui la droga»
C’è un motivo di «opportunità» dietro la scelta di Luca Morisi di uccidere «la Bestia»
che per anni ha curato l’immagine social di Matteo Salvini. È indagato
dalla procura di Verona per cessione di stupefacenti. Per questo quattro
giorni fa, all’improvviso, ha deciso di lasciare l’incarico.
«Questioni personali, non c’è un problema politico ma ho solo
bisogno di staccare per un po’», aveva fatto filtrare senza aggiungere
alcun dettaglio ma alimentando così le voci
su gravi dissapori con il «capo». O addirittura l’ipotesi che fosse in
disaccordo con la linea troppo governista di un’ala del partito.
E invece il motivo reale dell’abbandono è legato a un’inchiesta avviata dopo la denuncia di carabinieri che hanno perquisito la sua cascina a Belfiore, paesino in provincia di Verona, e trovato alcune dosi di droga.
Tutto comincia a metà agosto quando vengono fermati tre giovani e nell’auto hanno un flacone di droga liquida. La versione ufficiale racconta che sono loro ad accusare Morisi di avergliela ceduta. In realtà c’è il sospetto che Morisi fosse sotto osservazione già da qualche settimana e il controllo apparentemente casuale dei tre giovani sia scattato proprio monitorando i suoi contatti.
Una «soffiata» che in effetti si rivela fondata. Quando scatta la
perquisizione i carabinieri trovano altra droga nella sua abitazione. Il
quantitativo è modesto, ma il fatto che i tre ragazzi lo abbiano
indicato come lo spacciatore, fa scattare l’accusa più grave di cessione
e non la semplice detenzione. Morisi finisce dunque nel registro degli
indagati.
La vicenda rimane riservata, ma nei giorni scorsi, quando Morisi decide di dimettersi, in Parlamento cominciano a circolare numerose indiscrezioni.
C’è chi parla di una perquisizione per droga, addirittura qualcuno
ipotizza che dalla sua cascina sia stato portato via materiale
informatico.
Ieri sera arriva la conferma: Morisi è sotto inchiesta. I contorni della vicenda rimangono però ancora oscuri. Dalla perquisizione è trascorso più di un mese. Perché soltanto adesso ha deciso di lasciare l’incarico? E soprattutto aveva avvisato Salvini di quanto era accaduto? Altri nella Lega erano al corrente dell’indagine avviata dai carabinieri?
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