Come disinnescare la rabbia sociale
Infine il terzo livello è quello politico. Le incrinature che s’intravedono nella maggioranza, sullo sfondo delle proteste e nel timore di altre spinte eversive, non sono ancora laceranti, ma potrebbero diventarlo. Ne deriva che è responsabilità comune di tutte le forze, anche di chi è all’opposizione come FdI, evitare di soffiare sul fuoco: nelle piazze e in televisione. La stessa questione di cosa fare con Forza Nuova, il partitino fascista che fa della violenza il suo credo pressoché esclusivo, è delicata. Non a caso Draghi l’ha avocata a sé, consapevole che lo scioglimento otterrebbe, sì, applausi diffusi, ma presenta risvolti assai complessi, meritevoli di essere valutati a mente fredda. Salvini ha chiesto al premier, in un incontro a Palazzo Chigi, di “guidare la pacificazione nazionale”. Frase pomposa che evoca una sorta di guerra civile da chiudere. Non siamo a quel punto, per fortuna. Tuttavia è vero che il governo rischia non di cadere, bensì di subire un progressivo logoramento. A modo suo Salvini fa sapere che non intende contribuire a tale processo. Ottima intenzione, se i fatti seguiranno. Intanto i due partiti della destra potrebbero cessare di inseguire il feticcio della leadership. Sarebbe già un passo avanti verso la pacificazione.
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