No Green Pass, domani a Trieste attese 20mila persone, si temono infiltrazioni di violenti. Sgomberato all’alba il presidio del porto di Genova

L’allerta è alta, i riflettori di tutta Italia sono puntati a nord est. Sarà un fine settimana chiave a Trieste, dove la protesta contro il Green Pass partita dal porto, ormai da giorni invade piazza dell’Unità, teatro di un presidio che dura giorno e notte, tra bivacchi, musica e comizi improvvisati. La protesta organizzata oggi dal Coordinamento No Green Pass di Trieste al varco uno del porto si è risolta in un flop: all’appuntamento delle 13 con l’obiettivo di bloccare il flusso di tir, si sono presentati in 20, i quali per ora non hanno iniziato la contestazione. Sul posto ci sono almeno quindici mezzi delle forze dell’ordine.

Venerdì e sabato le giornate più importanti: domani è stato annunciato un corteo di protesta, l’invito degli organizzatori è stato rivolto ai rivoltosi di tutto il Paese, le stime parlano della partecipazione di almeno 20mila persone. L’attenzione è massima» ha detto il prefetto Valerio Valenti, che teme soprattutto le possibili infiltrazioni di frange estremiste, black bloc compresi. Nel dubbio, le serrande nei negozi rimarranno in gran parte abbassate, anche se gli organizzatori hanno già lanciato l’appello contro le possibili violenze. «Ci dissociamo  da gruppi che si stanno creando, soprattutto quelli violenti. Non facciamo parte di quelle fazioni, non vogliamo la violenza. Ci dissociamo da quello che può venir fuori», hanno detto alcuni portuali durante una conferenza stampa. No green pass a Genova, la polizia sgombera il varco portuale di ponte Etiopia

Sabato invece arriverà a Trieste (sua città natale e di cui è stato consigliere comunale), Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche Agricole, per rappresentare il governo in quell’incontro che i portuali, i manifestanti della prima ora avevano invocato da tempo, quale condizione per terminare gli scioperi. 

Proprio su quest’incontro, come riporta “Il Piccolo”, si è aperta la frattura interna ai No Green Pass triestini. All’ala del porto, capitanata da Stefano Puzzer, portavoce del coordinamento 15 ottobre, ne le ultime ore se ne è aggiunta un’altra, quella dei “duri e puri”, di cui si è reso protagonista Ugo Rossi, neoeletto consigliere comunale per il movimento 3V, colui che quattro triestini su cento avrebbero voluto addirittura sindaco. La frangia da lui guidata è contraria a mediare con il governo, ritiene inutile l’incontro con Patuanelli, definito  «l’arma che lo Stato sta usando per prendere tempo». Rossi ha annunciato che non sarà nemmeno al corteo di domani, un tam tam social parla di una possibile contro-manifestazione in mattinata (quella principale partirà alle 14 da largo Riborgo), ma in questura non è arrivata per il momento alcuna richiesta di autorizzazione. Secondo Ugo Rossi, Puzzer sarebbe «manovrato dal senatore Gianluigi Paragone».

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