No Green Pass, domani a Trieste attese 20mila persone, si temono infiltrazioni di violenti. Sgomberato all’alba il presidio del porto di Genova
Le scontro è aperto anche nella politica cittadine. Se il prefetto Valenti continua a evitare lo sgombero di piazza dell’Unità (ritiene che i mille partecipanti medi al giorno siano un numero troppo contenuto per destare preoccupazioni), di diverso avviso è il Partito democratico, mentre il sindaco Roberto Dipiazza si dice impossibilitato a intervenire, ma non nasconde le preoccupazioni: «La competenza per intervenire, la sicurezza è in mano a Prefettura e Questura, non posso andare io a cacciare i manifestanti», ha dichiarato.
Dipiazza ha anche annunciato che «nei confronti dei responsabili dei disordini in città di questi giorni procederà con ogni possibile azione a tutela dell’immagine della città di Trieste».
L’esatto opposto è avvenuto a Genova, altro centro gravitazionale delle proteste No Green Pass. All’alba di oggi, intorno alle 7, la polizia ha sgomberato il presidio dei no al varco Etiopia del porto di Genova, dopo sette giorni di sciopero. L’operazione è avvenuta in modo pacifico, anche grazie alla presenza limitata al momento dell’intervento (una trentina di persone circa, di cui solo 4 o 5 portuali.). Come in piazza dell’Unità, anche al porto di Genova per mantenere viva la protesta anche durante la notte, era stato allestito un vero e proprio campo base con tende e camper in cui dormire, una cucina e una cambusa.
Unico piccolo momento di tensione, si è registrato quando un manifestante francese ha tentato di bloccare un tiro che stava entrando nel porto: dopo il suo rifiuto di esibire i documenti alla polizia, l’uomo è stato fermato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
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